COSENZA È ancora il Cosentino l’epicentro della pandemia in Calabria. I numeri restano elevati – ieri 226 nuovi positivi – e per alcuni Comuni l’ipotesi della zona rossa diventa probabile. In cima alla lista delle preoccupazioni sanitarie c’è Rocca Imperiale, che ieri ha registrato 32 nuovi casi. Adesso il totale dei cittadini positivi è salito a 66 su una popolazione di circa 3mila persona. E il sindaco Ranù ha spiegato che l’istituzione della zona rossa non è un’eventualità lontana: «La situazione – spiega – non desiste dal peggiorare e insieme all’Asp abbiamo ritenuto necessario invocare le iniziative più stringenti. Attendiamo l’ordinanza regionale che dichiarerà Rocca Imperiale “zona rossa”».
Ancora sullo Jonio, tra venerdì e sabato si segnalano i 42 nuovi casi a Corigliano Rossano, con il numero dei positivi negli ultimi 30 giorni che sale a 634 (con 18 vittime), secondo i dati pubblicati dall’Asp, e 200 casi a Crosia (sempre negli ultimi 30 giorni). A Cosenza, invece, negli ultimi 30 giorni si contano 405 positivi e 11 morti; numeri addirittura più alti a Rende: 433 positivi e 4 deceduti. Anche Acri ha pagato un prezzo pesante nell’ultimo mese, con 7 deceduti (i casi invece sono 267), e Montalto ha 174 nuovi contagi (e nessuna vittima). San Giovanni in Fiore ha, su base mensile, 164 casi censiti e 5 decessi. Numeri importanti, testimoniati da una incidenza di 204 casi per 100mila abitanti, segno che i rischi restano elevati e la fase è più che mai delicata. Come confermano, d’altra parte, i 24 ricoveri in Terapia intensiva.
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