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La Cardiochirugia del “Mater Domini” ai primi posti per il bypass aorto-coronarico

Il dato emerge dalle informazioni diffuse dal Programma nazionale esiti del ministero della Salute. Mastroroberto: «Incrementati i ricoveri»

Pubblicato il: 25/04/2021 – 19:18
La Cardiochirugia del “Mater Domini” ai primi posti per il bypass aorto-coronarico

CATANZARO Sono stati diffusi dal ministero della Salute i dati del Programma nazionale esiti (Pne) edizione 2020, resi pubblici dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.Na.S.). I dati prendono in esame, nell’ambito della Cardiochirurgia, i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure: il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle valvulopatie isolate, cioè riparazione o sostituzione valvolare. 
La Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, diretta dal professor Pasquale Mastroroberto, risulta ai primissimi posti in Italia per ciò che concerne gli esiti cioè i risultati in termini di mortalità a 30 giorni del bypass aorto-coronarico isolato ed in media nazionale per la chirurgia valvolare isolata. 
«Sono dati in continuità con l’edizione del Programma nazionale esiti 2019 presentata lo scorso anno – afferma Mastroroberto – ma con un eccezionale miglioramento degli indici di mortalità relativi al bypass aorto-coronarico che è dello 0.3% rispetto alla media nazionale, pari all’1.87%. Inoltre, abbiamo incrementato il numero dei ricoveri sempre di pazienti che necessitano di trattamento chirurgico per malattia coronarica, mantenendo stabile quello relativo alle patologie valvolari isolate. È giusto precisare che tali risultati sono solo una parte dell’attività del centro cardiochirurgico universitario, visto che sono esclusi sia gli interventi combinati (ad esempio bypass aorto coronarico + chirurgia valvolare), sia quelli per il trattamento delle patologie a carico dell’aorta (vedi aneurismi e dissecazioni) nonché procedure correlate all’assistenza meccanica al circolo o al trattamento chirurgico della fibrillazione atriale che pure rappresentano una parte del lavoro quotidiano».
«Questa continuità di risultati è possibile – continua Mastroroberto – solo grazie a un sistema organizzativo complesso avviato qualche anno fa e, soprattutto, ai sacrifici ed alle professionalità del gruppo cardiochirurgico composto da medici, tecnici della circolazione extracorporea, infermieri e operatori socio sanitari di reparto e sala operatoria e dal team di anestesia e terapia intensiva. I dati del Pne sono migliorati costantemente e trovano riscontro anche a livello internazionale, come dimostrato dalle presenze di illustri cardiochirurghi al congresso internazionale biennale che si svolge all’Università “Magna Graecia” e che  anche quest’anno avrà contributi di notevole valore scientifico nell’edizione che si terrà in diretta streaming il prossimo 22 e 23 giugno».
«Bisogna continuare su questa strada – conclude Mastroroberto – per combattere in prima linea tutti i problemi legati alla mobilità passiva extraregionale, sottolineando che nel panorama sanitario calabrese esistono realtà positive che devono assolutamente essere valorizzate e potenziate per dare finalmente fiducia e speranza a tutta la popolazione».

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