CAPO VATICANO La spiaggia di Grotticelle, a Capo Vaticano, torna fruibile. La “guerra” dichiarata dalla Procura di Vibo Valentia all’abusivismo edilizio ha consentito di «restituire alla collettività» una delle più belle spiagge calabresi.
Intervenuto a Buongiorno Regione, su RaiTre Calabria, Camillo Falvo, ha raccontato l’ultimo atto di un’operazione di demolizione che vedeva l’abbattimento di undici manufatti. «Si tratta di tante piccole costruzioni che avevano invaso la spiaggia – ha spiegato Falvo – che adesso è libera. A settembre dello scorso anno avevamo iniziato l’attività e assunto l’impegno di restituire la spiaggia alla fruizione dei cittadini. Questo è un luogo simbolo della Costa degli Dei, volevamo mandare un segnale. Sono rimasti solo due manufatti, speriamo si possa concludere il lavoro con la Capitaneria di porto».
Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia ha riferito anche dei «piccoli segnali» della criminalità.
«La scorsa estate la spiaggia veniva continuamente occupata da lidi abusivi e ombrelloni che puntualmente venivano sequestrati ed il giorno seguente riposizionati. Tramite la task force abbiamo chiesto alle forze dell’ordine che tutti i giorni quegli attrezzi fossero sequestrati. Sulla tematica del controllo del turismo molto ha fatto la Dda. Adesso veniamo fuori da un momento particolare e c’è il rischio altissimo che la criminalità possa condizionare la prossima stagione estiva ma i controlli – ha concluso Camillo Falvo – sono già stati attivati».
Sul posto, con il procuratore, anche gli uomini della guardia Costiera di Vibo Valentia. «La spiaggia di “Grotticelle” nel Comune di Ricadi, uno dei luoghi più suggestivi e frequentati della “Costa degli Dei”, è stata, negli ultimi anni, costantemente monitorata dalla Guardia Costiera di Vibo Valentia al fine di accertare la regolarità di alcuni immobili edificati proprio a ridosso della battigia. Nell’ambito di tali attività di verifica – riferisce la Capitaneria di porto in una nota – ed a seguito di un’accurata azione investigativa avviata nel corso del mese settembre 2019, i militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia hanno accertato la presenza di ben tredici manufatti che nel corso del tempo erano stati realizzati senza alcuna autorizzazione urbanistica in area sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale. Le indagini condotte hanno portato al deferimento di 20 soggetti alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia ed al relativo sequestro delle opere realizzate illegalmente. Dal mese di settembre 2020, grazie ad una solida sinergia istituzionale tra la Procura della Repubblica e la Prefettura di Vibo Valentia, è stato possibile il ripristino dello stato dei luoghi che ha permesso di restituire alla pubblica fruizione un’ampia porzione di arenile. Per quanto concerne la demolizione di due ulteriori manufatti, la stessa verrà ultimata a seguito del giudizio instaurato dai legali dei relativi proprietari avverso le ordinanze di demolizione emesse dall’Amministrazione Civica di Ricadi. Il Procuratore della Repubblica Camillo Falvo, che sin da subito aveva avviato l’attività di monitoraggio dell’abusivismo edilizio e della illegale occupazione del suolo demaniale su tutto il territorio, mostrando notevole attenzione ai reati ambientali e alla tutela delle bellezze naturali e paesaggistiche, oltre che della salute pubblica, ha approntato a tal riguardo una task force, proprio per l’accertamento dei reati ambientali, oltre ad avviare le attività per la demolizione dei manufatti abusivi. L’epilogo di questa vasta operazione che aveva interessato inizialmente proprio la spiaggia di “Grotticelle” – dove fino ad oggi sono stati demoliti ben 11 dei 13 manufatti abusivi, anche grazie alla collaborazione del commissario prefettizio, che ha retto l’amministrazione comunale – costituisce un ulteriore importante tassello nel percorso di ritorno alla legalità in un territorio difficile, dove la Procura della Repubblica, con il costante supporto della polizia giudiziaria – conclude la nota – sta portando avanti un ambizioso progetto al fine di accertare e reprimere tutte quelle condotte illecite perpetrate ai danni dell’ambiente e del territorio costiero».
x
x