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il dibattito

Consiglio regionale, quasi 5 ore per la (inconcludente) passerella sulla sanità

Dibattito fiume e pieno di banalità. Spirlì contro de Magistris: «Pensi a cosa succede a casa sua. E non incontro possibili candidati non essendolo…»

Pubblicato il: 26/04/2021 – 21:05
Consiglio regionale, quasi 5 ore per la (inconcludente) passerella sulla sanità

REGGIO CALABRIA Ben 21 interventi dei consiglieri regionali, più le informative iniziali e finali del presidente facente funzioni della Giunta Spirlì e del commissario ad acta Guido Longo (quindi, di fatto, in totale 25 interventi), un dibattito lungo quasi 5 ore fondamentalmente inconcludenti, con un parlarsi addosso e un compiacersi a tratti stucchevole. Non passerà certo alla storia, se non per la presenza – inedita – in aula del commissario ad acta governativo, la “passerella”, l’ennesima, sulla sanità calabrese, questa volta con un elemento in più, l’emergenza Covid 19: a parte qualche intervento che ha provato a volare più alto, in generale è stata una estenuante maratona di rivendicazioni territoriali, critiche speciose e banalità assortite. Un Consiglio regionale in sintesi piuttosto insipido e anche vuoto, visto che alla fine non è stato prodotto nemmeno un documento più o meno unitario, nemmeno sulla fine del commissariamento, sulla quale tutti dicono di essere d’accordo. Flash dai consiglieri.

Gli interventi in Consiglio

Flash dai consiglieri intervenuti dopo la prima informativa di Longo. A rompere il ghiaccio è Giuseppe Graziano (Udc), che parla di «sistema clientelare più forte e maggiore di prima, di inerzia ed inefficienza dei commissari, nonostante ampi poteri, relativamente ai bilanci stendiamo un velo pietoso. Auspico che il commissario Longo riesca a dare un contributo fattivo, come in passato da poliziotto”. Il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua critica Spirlì – «ascoltandolo mi è parso ch’egli viva in qualche realtà parallela: a suo dire, va tutto bene» – e propone «di siglare una sorta di patto interistituzionale fra commissario, Giunta e Consiglio: individuare poche misure fondamentali da avviare e completare entro sessanta giorni». Filippo Mancuso della Lega rileva che «la sanità manca di programmazione» e auspica che «questo commissariamento, contrariamente a quanto avvenuto in passato, abbia una visione d’insieme!. Carlo Guccione del Pd sostiene che «la vicenda dell’Asp di Cosenza rischia di far saltare il bilancio della sanità ed andrebbe attenzionata e chiedo perché la Calabria non abbia un piano anticovid, è necessario pervenire alla stesura di atti di indirizzo». Pietro Molinaro della Lega invita Longo a dimettersi definendo «il commissario inadeguato a ricoprire il ruolo, non c’è stato l’allontanamento di neppure uno di coloro i quali sono stati artefici dello sfascio e continuano ad esserlo». Francesco Pitaro del Misto afferma che «il debito è imponente ed occorrerà confrontarsi con il governo per chiederne l’azzeramento o l’abbattimento. Non è giusto che il debito incida sull’erogazione dei servizi». Per Raffaele Sainato di Forza Italia «oggi non si può tollerare un ulteriore fallimento perché rappresenterebbe la morte dell’ammalato calabrese!. Graziano di Natale (IriC) reputa «necessario stabilire oggi il da farsi per il reperimento del personale, per l’implementamento delle vaccinazioni e propongo che la giornata in cui ricorre la festa del santo patrono della Calabria, San Francesco da Paola, venga dedicata alla vaccinazione di massa». Domenico Giannetta di Forza Italia rimarca che «la seduta odierna non deve apparire come un atto di accusa per il commissario ma servono risposte alle tante problematiche nell’interesse dei calabresi, fermo restando che la gestione commissariale è fallita». Secondo Giuseppe Aieta di Dp «in passato il presidente Oliverio ha urlato il disagio senza essere ascoltato, in ogni caso è stata opportuna la nomina all’Asp di Cosenza del commissario La Regina che ha determinato un’inversione di Cosenza». Per Filippo Pietropaolo, capogruppo di Fratelli d’Italia, «è positivo l’affiancamento del presidente ff Spirlì e della Giunta al commissario Longo Necessario capire il perchè delle mancate assunzioni per il piano delle vaccinazion, comunque il commissariamento ha fallito, emerge l’esigenza che alla fine dell’emergenza vengano restituiti pieni poteri alla politica». Libero Notarangelo del pd ritiene che «oggi vadano previste ed affrontate le nuove ondate e e bisogna capire ilperché della mancata soluzione delle problematiche, seppur individuate. Il futuro non può risiede sugli ospedali, ma sulla programmazione». Il capogruppo di Forza Italia Antonio De Caprio rimarca che «sulla vaccinazione ben venga il Vax Day, e in generale oggi ènecessaria l’istituzione di un tavolo istituzionale e fra due mesi fare una verifica».
Per il capogruppo di IriC Marcello Anastasi «oggi la Calabria ha raggiunto i minimi stirici sull’erogazione del servizio e sul disagio percepito». Pierluigi Capotuo di Jps richiede «coraggio e responsabilità. l’approvazione dei bilanci delle Asp rappresenta un problema. Non si riesce ad individuare percorsi per le assunzioni di personale. Chiedo ai commisisari il massiomo impegno».Pietro Raso della Lega richiede «maggiore attenzione per l’area di Lamezia Terme» e ritiene che «la programmazione deve partire da zero, ma per fare ciò bisogna restituire ciò che è stato tolto». Luca Morrone, di Fratelli d’Italia, sollecita «l’accelerazione nella campagna vaccinale» e chiede «l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund per la costruzione e la ristrutturazione degli ospedali». Nicola Irto del Pd dice di «apprezzare la presenza del commissario ad aca, il primo a venire in Consiglio, ma temo che oggi rischiamo di fare solo un passaggio senza concretezza. Bisogna partire dal dato per cui in Calabria oggi il tasso di positività è più alto della media nazionale. Servono dal commissario risposte sull’attuazione del misterioso piano Covid, su quante risorse stanziato dallo Stato sono state spese, sulle vaccinazioni, perché, al netto degli spot, la Calabria è sempre ultima, sul perché non viene attuata la norma del Decreto Calabria che prevede la decadenza dei commissari delle Asp che non approvano i bilanci e sul ruolo di Invitalia». Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia): «Non lo dico in tono polemico ma dal commissario Longo mi sarei aspettato una relazione più approfondita con dati e obiettivi più precisi, soprattutto sui vaccini che è la grande sfida». Baldo Esposito (Cdl) sostiene che «la presenza del commissario Longo sancisce un riconoscimento istituzionale del ruolo della Giunta e del Consiglio regionale che oggi si riappropria della sua voce». Infine, l’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo (Forza Italia): «Chiedo a tutti noi un’unità per dare un segnale preciso al governo nazionale, un documento che dia forza al presidente Spirlì e al commissario Longo affinché soprattutto sulle vaccinazioni ci sia più sostegno alla Calabria e il governo deve garantire più dosi».

Spirlì contro de Magistris

Prima dell’ultima replica di Longo, un altro intervento di Spirlì, che non aggiunge nulla rispetto al suo primo passaggio, a parte un attacco al sindaco di Napoli e candidato governatore in Calabria, Luigi De Magistris, dopo aver risposto a una domanda sulla necessità per i rappresentanti istituzionali calabresi di non andare a trasmissioni tv per evitare le solite brutte figure. «Se un format è di informazione abbiamo l’obbligo di partecipare, se il format è un altro, un contenitore misto di cronaca, gossip o informazione da pollaio non mi vedrete mai, lo dico da chi per tanti anni ha lavorato in quell’ambiente: non c’è motivo – spiega Spirlì – che la Calabria si vada a difendere in luoghi in cui è condannata pregiudizievolmente. La Calabria va in questi luoghi in cui si incontra con le altre Regioni da pari a pari. Se poi c’è qualcuno che ha urgenza di entrare nei finti tribunali, ce n’è uno nobile, che ho contribuito a creare n 18 anni di carriera. Allo stesso modo non partecipo a incontri-scontri con probabili candidati alle future Regionali, perché non essendolo non ho motivo di confrontarli. Allo stesso modo ritengo che i sindaci di città di altre regioni abbiamo più motivo di confrontarsi con il presidente della sua Regione e non con me, non c’è motivo che faccio sgarbo istituzionale al presidente De Luca incontrandomi con il sindaco di Napoli. Sono sanità diverse e la nostra ha tantissime problematiche, ma noi non abbiamo avuto formiche nei letti o morti sul pavimento di un gabinetto per giunta sporco. Non ho motivo di confrontarmi – conclude il presidente ff della Regione – con chi non è pari a noi».

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