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Longo: «Mai più ospedali chiusi. E ci sono 690 assunzioni da fare o i manager vanno a casa»

L’ex questore in consiglio regionale traccia il quadro della sanità in affanno. «Vorrei essere l’ultimo commissario, tifate per me»

Pubblicato il: 26/04/2021 – 19:33
Longo: «Mai più ospedali chiusi. E ci sono 690 assunzioni da fare o i manager vanno a casa»

REGGIO CALABRIA «Vorrei essere l’ultimo commissario straordinario, il mio obiettivo è questo. Se aggiustiamo i bilanci avverrà questo. Tifate per me». Così il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, nella sua replica dopo gli interventi dei consiglieri regionali sulla sanità calabrese. Longo ha fatto una disamina complessiva della situazione rispondendo alle richieste di chiarimento dei consiglieri regionali. «Lei sa quello che ho fatto io dall’1 dicembre», ha detto in premessa Longo replicando al consigliere della Lega Molinaro che l’aveva definito «inadeguato» invitandolo a dimettersi. Ecco i vari punti affrontati nella replica da Longo.

Piano Covid

Longo ha quindi esordito: «Mi sono insediato l’1 dicembre e ho dovuto anzitutto inviare il Piano Covid che non era stato inviato, l’ho inviato il 2 dicembre e mi è stato risposto a gennaio dal ministero che mi chiedeva il rendiconto, questo è stato fatto e inviato nella prima decade di febbraio per l’approvazione definitiva. Ancora non abbiamo risposta, appena ci sarà la risposta lo decreterò con Dca. Il Piano ha comunque avuto una qualche attuazione. Poi, ho nominato i commissari straordinari di tutte le aziende con regolare contratto che non sai faceva da anni, come da anni non si faceva un manuale di atti aziendali. Sulla base di queste linee guide i commissari hanno inviato gli atti aziendali e li sto valutando insieme agli esperti di Agenas».

Vaccinazioni

«Ho fatto tre piani vaccinali – ha detto ancora Longo –, siamo l’unica regione che si è dotata di tre piani vaccinali perché abbiamo seguito tre step: l’inizio, la fase mediana e questa finale che riguarda la vaccinazione di massa, perché stiamo aprendo a tutte le categorie e posso vaccinarmi anche io, cosa che farò anche io con Astrazeneca. In tutto questo periodo di tempo ho organizzato insieme al presidente Spirlì l’implementazione del piano vaccinale seguendone quotidianamente l’andamento: l’attuazione del piano mi impegna 3/4 di giornata perché non è stato facile avviare la vera e propria campagna vaccinale. Poi è subentrato il generale Figliuolo che ci ha dato una grossa mano con l’invio di personale e strutture logistiche. Poi c’è stato l’intervento massiccio della Protezione civile, che ha instaurato un accordo di collaborazione con la Croce Rossa per l’aspetto personale nei tre hub più grandi: Catanzaro, Rossano Corigliano e Siderno. Abbiamo portato le vaccinazioni da 3.500-4.00 a ben 16-19.000, speriamo di superare i 20mila, dobbiamo fare di tutto per farlo. Eravamo partiti con una proiezione di fine piano vaccinale luglio 2022, siamo arrivati a dicembre 2021, certamente dobbiamo abbassarci quanto meno alla fine di questa estate, perché prima si vaccina e prima si risolvere tutto il complesso di problema attorno al Covid. Nelle vaccinazioni degli over 80 siamo al 60-62% di prime dosi, al 45% per seconde dosi. Categorie fragili, quelle che risultano dalla tessera sanitaria e non da autocertificazioni perché questo è aspetto un po’ opaco, a esempio su Siderno ci siamo accorti di 93 certificazioni dello stesso medico e non va bene così: per i fragili siamo a un buon 60%, ma se continuiamo con le certificazioni opache non la finiamo più, non la possiamo finire più».

«Non ho scudo penale né erariale»

«In tutto non ho scudo penale, come il commissario Arcuri, né scudo erariale, né io né i sub commissari, lavoriamo a nostro rischio e pericolo quotidiano». Anche su questo il commissario ha voluto essere diretto: «Quotidianamente riceviamo decine e decine di ricorsi per attività non fatte negli atti precedenti, di cui rispondo io. Quindi dobbiamo curare il contenzioso, costituirci nelle liti civili e amministrative perché se non ci costituiamo perdiamo le cause e sono dolori, perché si accumulano i debiti, e i debiti si accumula lasciando che il contenzioso andasse a ramengo, con interessi dell’8-10% che si accumulano, questo ha creato il grande debito a Reggio e Cosenza. Questo è stato il sistema illecito che ha creato i debiti. Questo è avvenuto a Reggio Calabria. Questo era il sistema. I bilanci a Reggio non possono farsi perché non è quantificato il debito, ma qui si richiede una gestione stralcio che metta fine al passato: è necessario per questo un intervento normativo. Lo stesso dicasi per Cosenza, dove ho chiesto una sospensione trimestrale perché il commissario attuale non ha alcuna responsabilità. Sia a Cosenza sia a Reggio sia a Cosenza abbiamo messo in modo meccanismi di quantificazione del debito: a Cosenza il debito è arrivato a 350 milioni accertati, a Reggio Calabria stiamo iniziando ma parecchi fatti sono stai accertati per altri versi e non partiamo da zero».

«Arretrato pazzesco nell’accreditamento»

«Stiamo affrontando le problematiche dell’accreditamento che ha un arretrato pazzesco, è stato chiuso per un anno, è stato riaperto solo a settembre con un arretrato spaventoso. Stiamo creando di digitalizzarlo almeno per quantificarlo e lo stiamo facendo giorno dopo giorno».

Il numero “ballerino” dei casi positivi

«Il numero dei positivi viene prima inviato su una piattaforma dalle singole aziende sanitarie all’Istituto superiore di Sanità, lo stesso le aziende sono obbligate a riferirlo a noi che lo comunichiamo in un altra piattaforma che riguarda il report quotidiano dei contagiati. Report e Iss sono piattaforme che al centro non comunicano, ma quello che inviamo noi è quello giusto, è esatto. Per ovviare a questa discrepanza, abbiamo creato un’altra piattaforma per cui i due dati si incrociano in basso per l’Iss e report giornaliero dei contagi. Anche su questo si è riferito all’autorità giudiziaria. Si è riferito all’autorità giudiziaria anche sul numero delle vaccinazioni non registrate, per le quali abbiamo in parte colmato in gap con personale di Croce Rossa e Esercito. Quindi, sia chiaro, non si vuole coprire qualcuno».

Vaccinazione al dipartimento Salute

«Quanto alle vaccinazioni disposte per il Dipartimento regionale, mi è sembrato logico anche perché il Dipartimento è fatto per settori per cui, se solo uno si ferma mi fermo anche io e non possono permetterlo, inoltre c’era stato 20 giorni un focolaio con dipendenti in smart working, e non volevo che si ripetesse perché quella settimana di smart working mi ha creato grossi problemi gestionali, inoltre il dipendenti incontrano ogni giorni personale delle aziende ed è rischioso, e siamo davvero un Dipartimento in prima linea checchè ne dica chi non conosce la situazione del Dipartimento e la struttura commissariale che è interdipendente dal Dipartimento».

Terapie intensive e sub intensive

«Abbiamo enormemente elevato il numero delle strutture intensive e sub intensive, soprattutto a Cosenza perché a Cosenza si è registrato il maggior numero di casi. Al momento abbiamo 20 strutture di sub intensive con la metà occupata mentre metà è libera, e sei postazioni di intensive, due occupate e quattro libere e speriamo che resti così. Sono stati aumentati su Rossano 38 posti di medicina Covid, su Cetraro 20 posti di medicina Covid, su Acri 20 posti Covid, su Rogliano abbiamo attivato 12 posti Covid, speriamo di adoperane altre 18. Ci stiamo attrezzando per il peggio, sperando che non venga. Ricordo che l’Esercito è in grado di fornirci di respiratori polmonari a costo zero e in pochi giorni. Abbiamo anche aumentato terapie intensive all’ospedale Annunziata di Cosenza: 16 posti, di cui 10 occupati, e 30 posti di sub intensive che sono occupati ma sopperiamo con quello che abbiamo aperto nel circondario. Come Gom abbiamo aumentato, ma eravamo già attrezzati. Speriamo di aprire quanti più posti o posti Covid a Villa Bianca a Catanzaro, questo è l’indirizzo dato dal presidente Spirlì e questo proseguirà, si voglia o no».

«Manager a casa se non assumono»

«Per fronteggiare il Covid abbiamo assunto 1.080 unità, assunzioni a tempo determinato. Per quelli a tempo indeterminato, ci sono da assumerne 690 in tutte le aziende sanitarie. I fondi ci sono: non hanno assunto, devono assumere. Tra gli obiettivi che ho messo negli atti aziendali e nei contratti ci sono le assunzioni di personale: il non raggiungimento egli obiettivi significa decadenza, sia chiaro, non ammetterò più mancate assunzioni con i soldi a disposizione. Sia chiaro: ho fatto tre solleciti, quarto non lo farò più».

Ospedali da riaprire

«Trebisacce e Praia a Mare dovranno diventare presìdi sanitari, Trebisascce lo sta diventando con il commissario ad acta che è il capo Dipartimento della Programmazione del ministero della salute: ha trovato anche i fondi, Trebisacce si farà da qui a poco. Praia a Mare devo farlo perché l’ho promesso al sindaco e ci sono sentenze passate i giudicato. Su Cariati dobbiamo rovere e tutto il piano delle Case della salute, che al momento così come sono non significano nulla, o li trasformiamo in presidi sanitari o vanno chiusi e non è possibile, lo includeremo nel programma 20202-24. Non voglio più sentire parlare di ospedali chiusi. Il decreto 64 del 2016 sarà modificato, è ovvio».

«Mi piace il patto di solidarietà»

Le conclusioni del commissario Longo: «Mi piace come concetto un patto di solidarietà tra consiglio regionale, Giunta, presidente e commissario, vorrei essere l’ultimo commissario straordinario, il mio obiettivo è questo. Se riesco a far passare l’operazione stralcio e se aggiustiamo i bilanci avverrà questo sicuramente. Tifate per me». (a. c.)

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