ROMA «Dopo l’impegno del precedente Governo nell’impostazione del Recovery Plan ed oggi del Ministero del Sud con il particolare impulso della Ministra Carfagna, in raccordo con il Mef, andranno al Sud il 40% delle risorse territorializzate. Le cifre sono rilevanti: 82 miliardi da spendere in 5 anni che finanzieranno progetti per innovare il nostro tessuto produttivo e renderlo competitivo a livello internazionale, rilanciare il nostro impareggiabile patrimonio culturale e turistico, difendere e tutelare le bellezze del nostro territorio, favorire l’occupazione – in particolare delle donne e dei giovani-, rafforzare e valorizzare il nostro sistema sanitario». Interviene così sui social Dalila Nesci, sottosegretario per il Sud e la coesione territoriale. «Al Piano nazionale di ripresa e resilienza per il Sud si affiancheranno, in aggiunta – continua Nesci – le risorse della nuova programmazione dei fondi europei per il 2021-2027 per 54 miliardi, del React Eu per 8,4 miliardi e del nuovo ciclo del Fondo di sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027 per 58 miliardi».
«Sulla ripresa del Paese reale peserà molto – dichiara Nesci – la capacità di spendere, e bene, le ingenti somme stanziate: proprio per questo, il Ministero per il Sud e Ministero per la Pa hanno avviato un piano straordinario di assunzioni per selezionare, nell’immediato, 2800 professionisti per dotare le Amministrazioni, in particolare gli enti locali del Sud, delle competenze tecniche professionali indispensabili per l’attuazione dei progetti del Pnrr. Ci saranno anche task force ministeriali con questo compito di supporto per tutto il territorio italiano. Secondo le stime del Mef, il Pnrr farà crescere il Pil del 16% in 5 anni a livello nazionale e di 24 punti percentuali circa per il Mezzogiorno. Il Pnrr rafforza sensibilmente uno strumento di grande importanza strategica per il futuro del Paese: le Zone Economiche Speciali (Zes). Il Piano prevede infatti 630 milioni di euro per le infrastrutture delle aree portuali, retroportuali e connesse. Questa misura sarà accompagnata da una riforma organica dell’attuale disciplina delle Zes, che semplificherà le procedure e rafforzarà il sistema di governance delle Zes, per massimizzare l’attrattività degli investimenti e, quindi, il lavoro e la crescita». «Dopo l’approvazione del Pnrr – conclude Nesci – si apre un’altra fase importante in cui saranno i Ministeri ad elaborare i bandi di gara nei quali sarà fondamentale inserire il vincolo di destinazione territoriale. Quindi la quota Sud potrà ulteriormente aumentare».
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