REGGIO CALABRIA Era stata inaugurata ieri mattina, in occasione del 25 aprile, Festa della Liberazione, la “panchina parlante” dedicata, a Reggio Calabria, ad Antonio Gramsci ma, in meno di 24 ore, è stata vandalizzata da ignoti. A darne notizia è stato il sindaco della città dello Stretto Giuseppe Falcomatà che sulla sua pagina facebook ha pubblicato la foto della bianca imbrattata con la scritta “W.C.” sulla frase riprodotta di Gramsci “Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano”.
«Meno di 24 ore – ha commentato Falcomatà sui social – è il tempo che è passato prima che qualcuno imbrattasse la panchina dedicata ad Antonio Gramsci e posizionata proprio ieri mattina. E ci hanno lasciato pure la firma. D’altra parte solo dei “wc” potevano arrivare a tanto. La panchina è stata già ripulita grazie all’intervento dei lavoratori di Avr. Per pulire la coscienza di chi l’ha imbrattata ci vorrà molto di più, ammesso
che ce l’abbiano».
«Sdegno e compassione. Sdegno perché, quando si colpisce un bene pubblico, si colpisce l’intera città e non chi l’amministra. Compassione, invece, perché, con questi gesti meschini e frutto di un’evidente frustrazione, qualcuno prova a ritagliarsi un rigo su un giornale dopo che la storia ed il pensiero di grandi uomini, come Antonio Gramsci, hanno messo al bando i reati e l’abominio che rappresentano i pilastri flaccidi della loro vanagloria antisociale e antistorica». È quanto esprimono assessori e consiglieri comunali di maggioranza di Reggio Calabria nei confronti di chi, la scorsa notte, ha imbrattato la panchina installata ieri nei pressi di Piazza Castello e che riporta una frase di Antonio Gramsci.
«La panchina – è detto nella nota – è stata immediatamente ripulita. Ciò che resterà indelebilmente sporca, ammesso che ne abbiano una, sarà certamente la coscienza di chi approfitta delle tenebre, nella perfetta tradizione fascista, per attaccare idee di libertà, giustizia, uguaglianza, democrazia, tolleranza e accoglienza incarnate nella lotta di coloro che hanno contribuito a liberare il nostro Paese dai crimini e dal giogo nazifascista. Ogni giorno, per Reggio Calabria, sarà 25 aprile perché la città si riconosce e vive nei valori espressi dalla nostra bella Costituzione».
«Ovviamente – concludono i componenti della Giunta e della maggioranza in Comune – nel condannare aspramente il vile atto vandalico, rilanciamo con forza le parole di Antonio Gramsci vergate sulla panchina parlante: “Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano”. Chi non le condivide resta libero di dissociarsi, nelle forme consentite dalla legge, grazie solo e soltanto al sacrificio di donne e uomini che, il 25 aprile del 1945, ci hanno consegnato un Paese libero, democratico e per sempre antifascista».
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