RENDE Come si vive nelle aree interne calabresi? Chi resta e perché? Quali interventi possono migliorare la qualità della vita in questi luoghi?
Intorno a queste domande è nato l’Accordo di collaborazione tra la Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche (Sssap) dell’Unical e il Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Calabria (Nrvvip). L’Accordo promuove un’indagine vasta e innovativa, della durata di un anno, che coinvolge un folto gruppo interdisciplinare di ricercatori del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, coordinato dai professori Domenico Cersosimo e Sabina Licursi, in stretto rapporto con i componenti del Nrvvip, diretto dall’ingegnere Giovanni Soda.
Vivere in un’area “interna” significa essere distanti dai centri di erogazione dei servizi di cittadinanza essenziali (scuola, ospedale, stazione ferroviaria), rischiare una bassa qualità della vita, l’isolamento e il declino della presenza e delle attività umane. Per contrastare la marginalizzazione demografica, sociale ed economica di questi territori, alcuni anni fa il Governo italiano ha avviato la Strategia nazionale aree interne (Snai), una politica “basata sui luoghi” che promuove azioni finalizzate a dotare le aree interne di un’adeguata offerta di servizi pubblici e, nel contempo, ad attivare processi di sviluppo centrati sulle persone e sulle risorse locali.
In Calabria sono state individuate 4 aree pilota Snai – Sila e Presila Crotonese e Cosentina, Reventino-Savuto, Versante Ionico-Serre, Grecanica – dove sperimentare strategie d’azione volte alla promozione e tutela della ricchezza dei territori e delle popolazioni, alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, alla creazione di nuovi circuiti occupazionali e di nuove occasioni nella sfera dell’economia sostenibile e circolare.
In queste aree pilota, la Sssap e il Nrvvip realizzeranno un insieme coordinato di indagini, inchieste e sondaggi mirati, coinvolgendo direttamente giovani, famiglie, associazioni, attori sociali ed economici, sindaci, segretari comunali, medici, dirigenti scolastici. L’obiettivo è duplice: (1) produrre una conoscenza utilizzabile per il progresso e il benessere collettivo dei residenti e per creare le condizioni per attrarre nuovi cittadini, a partire dalla voce dei protagonisti locali, dalla ricostruzione delle problematiche, dai bisogni e dalle opportunità di sviluppo, e (2) contribuire ad arricchire la discussione pubblica per prefigurare più promettenti orizzonti possibili.
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