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Paterno Calabro, «cosa succede al centro vaccinale? Si lavora seguendo le regole»

Il sindaco Papaianni risponde all’accusa del gruppo d’opposizione sulle presunte somministrazioni irregolari nell’hub

Pubblicato il: 27/04/2021 – 11:41
Paterno Calabro, «cosa succede al centro vaccinale? Si lavora seguendo le regole»

PATERNO CALABRO Il chiarimento dell’amministrazione comunale di Paterno Calabro in merito ai dubbi sollevati dai consiglieri di minoranza sulla somministrazione dei vaccini in esubero al centro vaccinale. «Bisogna chiarire che – precisa nella nota l’amministrazione – prima ancora che Paterno Calabro, il cui buon funzionamento organizzativo ha permesso di poter ricevere l’accreditamento in piattaforma regionale come Hub Regionale appunto, ha ospitato presso il centro vaccinale, oltre che i cittadini di Paterno Calabro, anche i cittadini di Belsito, Mangone, e Santo Stefano di Rogliano, rispettando il piano vaccinale approvato dal Governo, dalla Regione ed indicato dall’Asp». «Relativamente alle anomalie – si legge nella nota del Comune di Paterno – appare la richiesta della minoranza al quanto pretestuosa ed arzigogolata, oltre che dispendiosa di tempo e risorse, e non è chiaro per quale ragione dovesse ricevere questa minoranza, l’elenco di tutti i vaccinati del centro vaccinale evidenziato che riguarda il piano sino ad ora seguito, ben quattro comuni ed i loro cittadini». «A precisazione della domanda relativa al responsabile del centro – continua la nota – sfugge ai consiglieri di minoranza, come in altre occasioni è avvenuto, che il sindaco è la massima autorità in campo sanitario in ambito locale, per come disciplinato nel D. Lgs. 267/2000, pertanto anche responsabile del centro vaccinale. Dunque cosa fanno sindaco ed amministratori all’interno del centro vaccinale? Basterebbe chiedere ai tanti che hanno ricevuto l’inoculazione del vaccino. Lavorano e lo fanno con animo grato, in modo volontario, arrivando a tarda sera felicemente stanchi per il servizio offerto e la gioia riservata ai tanti fruitori del centro. Ma capisco che determinate situazioni non possono essere comprese dai consiglieri di minoranza, che vivono e vogliono fare vivere ancora momenti di sospetto, ansia e paura, allusioni e critiche, senza mai porsi in modo collaborativo e produttivo, anche in questo momento in cui l’unione fa la forza». «Quello che ancora si evince – prosegue ancora la nota – da questi atteggiamenti provocatori e subdoli, sono caratterizzati da un ampia forma di oscurantismo, che a tutti i costi vuole piegare la libertà di pensiero e di azione. Sul piano pratico, o meglio legislativo, è bene fare porre l’attenzione ai consiglieri di minoranza sulla recente sentenza n. 2089 dell’11 marzo 2021, infatti il Consiglio di Stato – Sez. V ha affermato un principio di diritto assolutamente rilevante ed innovativo in materia di diritto di accesso dei consiglieri comunali, diritto, di cui è corollario irrinunciabile il bilanciamento con il diritto alla “privacy” di terzi interessati nonché l’effettiva strumentalità dell’accesso alle funzioni inerenti il mandato elettivo. Invero è stato ritenuto che il diritto di accesso del consigliere comunale non riveste il carattere di incondizionalità, ed altrettanto vero è che il diritto del consigliere possa sempre e comunque esercitarsi col pregiudizio di altri interessi riconosciuti dall’ordinamento meritevoli di tutela, come in questo caso tenuto conto che si parla di salute e dati sensibili degli interessati, che sono passati dal centro vaccinale. La strumentalità del diritto di accesso del consigliere comunale è stata comunque affermata dal Consiglio di Stato, Sez. V, già con la sentenza del 13 agosto 2020 n. 5032, laddove veniva enunciato che lo scopo del diritto di accesso del consigliere comunale è quello di “valutare – con piena cognizione – la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione, nonché esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio comunale e promuovere tutte le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale”. Ed in seguito lo stesso Consiglio di Stato, con sentenza n. 12 del 02.01.2019, ha ribadito che non è “sufficiente rivestire la carica di consigliere per essere legittimati sic et simpliciter all’accesso” bensì è necessario “dare atto che l’istanza muova da un’effettiva esigenza collegata all’esame di questioni proprie dell’assemblea consiliare”». «Ciò detto l’invito che viene avanzato ai consiglieri di minoranza – conclude la nota – è anche quello di, ogni tanto e non sempre per non cadere in tentazione, di esprimere anche un complimento verso l’amministrazione comunale, che quotidianamente si impegna per i risultati a tutela del territorio, cercando sempre e comunque di fare cose buone per la crescita culturale e sociale di Paterno Calabro, offrendo servizi, soprattutto in questo momento e nei confronti di tutti coloro che hanno fatto richiesta di supporto e conforto nell’affrontare la scelta della vaccinazione, cercando di rispondere alle esigenze, mettendo impegno e profondendo la speranza di riuscita per un presto ritorno alla normalità».

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