COSENZA Il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, con apposita delibera ha approvato il progetto di riorganizzazione degli screening oncologici. Sulla questione era intervenuto il dottore Rubens Curia, portavoce di Comunità competente, che sul Corriere della Calabria aveva sollecitato il percorso integrato tra le due Aziende sanitarie di Cosenza. In base al nuovo piano sono state individuate come sedi di screening mammografico: la Radiologia presso il poliambulatorio di Rende, l’Uoc Diagnostica dei presidi ospedalieri di Cetraro, Rossano, Praia a Mare e Castrovillari, la Casa della salute di San Marco Argentano e l’Unità mobile di mammografia. I direttori dell’Uoc di Diagnostica dovranno assicurare, dunque, le prestazioni previste dai percorsi di screening nella programmazione delle attività.
Novità sostanziali, nella delibera firmata La Regina riguardano anche lo screening del cancro al Colon retto. In questo caso, sono stati individuati i laboratori che eseguiranno il 50% delle attività previste: il Poliambulatorio di Quattromiglia di Rende e quello presente all’ospedale di Praia a Mare. Successivamente sarà possibile prevedere tali attività anche negli ospedali di Cetraro e Rossano.
E’ inoltre allo studio la possibilità di inviare il kit, agli utenti, via posta con riferimento all’Hpv test (donne di età compresa tra 30 e 64 anni) e al Pap test (donne di età compresa tra 25 e 29 anni). Per quanto attiene l’esecuzione dell’Hpv test è stato stipulato nel 2018 un protocollo d’intesa tra l’Asp e l’Ao di Cosenza, «ma ad oggi – scrive il commissario La Regina – l’Azienda sanitaria provinciale cosentina non è nelle condizioni di poter stilare il protocollo operativo che definisca le modalità, la tempistica e i volumi di attività con l’Ao di Cosenza – Uoc di Microbiologia, perché la struttura non è ancora attrezzata». Il messaggio poco incoraggiante del commissario dell’Asp di Cosenza si chiude però con una previsione che lascia ben sperare,: l’attività potrebbe essere organizzata per il secondo semestre del 2021. L’esecuzione del Pap test è prevista, attualmente, presso l’ospedale di Castrovillari che attualmente può assicurare 400 test mensili.
Nel documento vengono identificati i centri di Colposcopia, la Ginecologia preventiva presso l’ospedale di Castrovillari e il Consultorio familiare di Paola. Il commissario fa sapere che sono in itinere le procedure per il reclutamento di due specialisti ginecologi, di uno specialista in anatomia patologica e appena concluso l’arruolamento, sarà possibile organizzare le strutture. Sui ritardi nella definizione dei tre screening pesa l’andamento della pandemia da Covid 19.
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