CATANZARO «Sulla vicenda dei giornalisti dell’ufficio stampa del Consiglio Regionale licenziati dopo decenni di lavoro, la politica deve metterci la faccia. Non è condivisibile la posizione dell’ufficio di presidenza che, come Ponzio Pilato, si è lavato le mani, rimettendo tutto alle decisioni dell’Autorità Giudiziaria». È quanto afferma in una nota il consigliere regionale, Domenico Tallini. «Appare una posizione debole e semplicistica – scrive – l’idea di trincerarsi dietro la separazione delle funzioni tra organo politico e burocrazia. Il Consiglio Regionale non può limitarsi ad esprimere un generico “rammarico” per una questione che lo riguarda direttamente. Il Consiglio regionale non può accettare che si ledano diritti acquisiti e che si arrivi anche a chiedere la restituzione di emolumenti per un lavoro puntualmente e diligentemente reso con grande professionalità. Li abbiamo utilizzati tutti noi, in questi anni, i giornalisti dell’ufficio stampa». «Non possiamo fare finta di non conoscerli. Visto che l’ufficio di presidenza ha rivendicato una funzione di indirizzo politico – continua Tallini – invito il presidente ad attivarla pienamente, portando in aula una proposta di organizzazione dell’ufficio stampa che salvaguardi i diritti acquisiti dei giornalisti fin qui impiegati». «Sono del parere che il Consiglio Regionale, pur in regime ordinario, – conclude Tallini – sia legittimato ad adottare un atto del genere che ritengo abbia i requisiti dell’indifferibilità e dell’urgenza. O, se questo non fosse tecnicamente possibile, ad approvare un ordine del giorno netto e chiaro sulla vicenda, che sospenda l’esecutività del provvedimento assunto e trovi una soluzione di continuità sottolineando il puntuale lavoro svolto per decenni da questi professionisti, oggi “dimenticati” da una politica che appare ipocrita cinica ed opportunistica».
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