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Primo maggio, sindacati in piazza. «Non è una festa ma una giornata di rabbia e mobilitazione»

Cgil, Cisl e Uil in piazza con tre manifestazioni nazionali unitarie, con delegati e operai

Pubblicato il: 01/05/2021 – 9:37
Primo maggio, sindacati in piazza. «Non è una festa ma una giornata di rabbia e mobilitazione»

ROMA «Non la vedo come una festa ma come una giornata di rabbia. Non è una festa ma è una giornata di mobilitazione». Le parole del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, anticipano il clima con cui Cgil, Cisl e Uil si preparano a celebrare oggi il Primo Maggio. Con uno slogan: ‘L’Italia si cura con il lavoro’. La scelta dei sindacati confederali su come vivere oggi la festa dei lavoratori è doppiamente simbolica: l’emergenza Covid non consente ancora di tornare al tradizionale corteo per un grande manifestazione nazionale ma Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza con tre manifestazioni nazionali unitarie, con delegati e operai, non numerosi, con le distanze e le precauzioni necessarie ma dando così un segnale di fiducia sulla prospettiva di ripartenza del Paese; e le manifestazioni saranno in tre luoghi “simbolici del mondo del lavoro”, diversi per i temi e le realtà del territorio che queste tre scelte vanno a sottolineare.

Landini (Cgil): «È momento dei vaccini non di licenziare»

Oggi, per il lavoro, «bisogna investire sulla salute, sulla sicurezza, sullo stato sociale abbiamo visto il prezzo che abbiamo pagato a causa anche dei tagli alla sanità. Il nostro slogan per il Primo Maggio, ‘è il lavoro che cura l’Italia’, indica che oggi è il momento di vaccinare non è il momento di licenziare». Il leader della Cgil, Maurizio Landini, anticipa così – a Settegiorni di RaiParlamento i temi della Festa del lavoro. Parlerà oggi dalla Ast di Terni, uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil. Il nodo, nel confronto con il Governo e indirettamente con le associazioni delle imprese a partire da Confindustria, è quello dei tempi per superare il blocco dei licenziamenti messo in campo per far fronte all’impatto sull’economia dell’emergenza Covid. «È stato un anno complicato. Come si è visto si sono persi posti di lavoro, soprattutto donne, giovani, e nel Mezzogiorno. Credo sia stato molto importante aver fatto i protocolli di sicurezza e aver bloccato i licenziamenti. Allo stesso tempo oggi è il momento della rinascita degli investimenti e di rimettere al centro un lavoro stabile, non precario», avverte il segretario generale della Cgil.
E sul lavoro che cambia ai tempi del Covid , a partire dallo smart working, dice: «Il lavoro è già cambiato. Quello che viene avanti è che ognuno di noi dovrà imparare sia a lavorare a distanza che a lavorare in presenza, è la stessa persona che sarà chiamata nel suo lavoro ad avere queste competenze quindi c’è un problema di diritto alla formazione e, dall’altra parte, credo che in tutti i contratti nazionali vanno regolate le modalità di lavoro anche a distanza».

Bombardieri (Uil): «Ripartire da chi ha perso il lavoro»

«Bisogna ripartire dagli investimenti, dobbiamo eliminare le diseguaglianze, dobbiamo garantire nuovi posti di lavoro stabili e dignitosi: ripartiamo da chi ha perso in questi mesi il posto di lavoro». Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, anticipa così – a Settegiorni di RaiParlamento – il suo messaggio per il Primo Maggio.
«Noi pensiamo che da questa pandemia dovremmo trarre degli insegnamenti, intanto il rispetto della vita, poi il rispetto della sicurezza sul lavoro: noi abbiamo migliaia di morti a livello mondiale abbiamo più di 1000 morti in Italia tra gli operatori che hanno lavorato durante quest’anno per garantire il funzionamento del Paese e che hanno perso la vita», dice il leader della Uil che oggi parlerà da uno tre luoghi simboli scelti da Cgil, Cisl e Uil per le tre manifestazioni nazionali unitarie del Primo Maggio, a Passo Corese (Rieti) presso lo stabilimento Amazon.
Come cambia il lavoro dopo il Covid? «Nulla sarà come prima, la trasformazione che abbiamo subito cambierà l’organizzazione del lavoro: dobbiamo essere in grado di sfruttare questa innovazione. Noi potremmo partire da qui per incominciare a discutere di riduzione dell’orario di lavoro a parità di trattamento economico».

Sbarra: «Dopo lo tsunami riforme eque e partecipate»

«Dobbiamo guardare in maniera forte alla qualità del lavoro, alla stabilità del lavoro, rilanciando con un piano straordinario per la formazione e la crescita delle competenze», dice infine il leader della Cisl, Luigi Sbarra. «Lo tsunami sanitario ci ha messo di fronte a questo nuovo corso», avverte il leader dela Cisl, che oggi parlerà dall’Ospedale dei Castelli, in località Fontana di Papa (Roma), uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni nazionali unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil.
«Per adottare riforme eque e partecipate, il lavoro è la vera cura dell’Italia ma sicuramente» l’emergenza Covid, dice, «lo ha indebolito, lo ha polarizzato, lo ha frammentato, ha accelerato tutti i processi che erano presenti nel mercato del lavoro italiano già prima del virus». Ora, i cambiamenti dettati dall’emergenza, come lo smartworking, avverte, devono «ritornare nel perimetro della contrattazione collettiva nazionale e aziendale e delle buone relazioni sindacali».

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