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Cinque anni senza Maria Chindamo, cresce il numero di adesioni al sit-in

Il 6 maggio, insieme ai familiari dell’imprenditrice, diverse realtà si danno appuntamento nel luogo in cui scomparve – PROGRAMMA

Pubblicato il: 03/05/2021 – 16:46
Cinque anni senza Maria Chindamo, cresce il numero di adesioni al sit-in

LIMBADI Il prossimo 6 maggio saranno passati cinque anni dalla scomparsa dell’imprenditrice calabrese. Quella mattina del 2016 davanti al cancello della tenuta di Limbadi venne trovata solo la sua auto col motore ancora acceso. Vicini, alcuni resti di sangue e capelli. Da allora i familiari continuano a chiedere giustizia e verità su quanto accaduto quella mattina. Negli anni, il dolore dell’assenza si è tradotto nella solidarietà e vicinanza di una comunità che si è stretta intorno al fratello Vincenzo, ai figli e all’anziana madre. Così, ogni anno, proprio lo stesso giorno della scomparsa, ci si è dati appuntamento davanti a quel cancello per ricordare Maria e rilanciare gli appelli con voce unanime.
Il Covid ha impedito che questa ricorrenza potesse essere celebrata in presenza nell’anno appena trascorso. Nel frattempo, dal racconto di un collaboratore di giustizia sono giunte nuove, sconcertanti rivelazioni ancora tutte da verificare ma che sono in qualche modo servite a non far calare l’attenzione su una storia che non può essere dimenticata.
Anche per questo, giovedì 6 maggio alle ore 11.00, si svolgerà il “Sit-in 6 maggio Maria Chindamo” proprio davanti al cancello dell’azienda dove scomparve, in località Montalto a Limbadi. L’iniziativa promossa da Agape, Libera, il progetto “Mettiamoci una croce sopra. I giovani verso il voto in Calabria”, il comitato “Controlliamo Noi Le Terre Di Maria” e Penelope Italia Odv, si è arricchita delle adesioni di associazioni, istituzioni e singole cittadine e cittadini che hanno scelto di condividere la richiesta di verità e di giustizia.

“Controlliamo noi le terre di Maria Chindamo”

Il luogo dell’incontro non è casuale o essenzialmente legato al punto della scomparsa. Il perché è legato alla presenza, quale parte integrante dell’organizzazione, del comitato “Controlliamo Noi le terre di Maria Chindamo”, nato all’indomani dei furti subiti nell’azienda agricola a Limbadi. Una campagna nata dalla volontà di muoversi su due piani: il pratico, raccogliendo i fondi necessari per un sistema di videosorveglianza, e il simbolico, con riferimento ai due elementi afferenti all’immaginario ’ndranghetista, l’onore, la terra e il controllo del territorio. La terra, elemento da cui abbiamo la certezza che la Calabria possa ripartire nella proposta imprenditoriale, ambientale e turistica. Il territorio, come vorrebbero lasciar credere “controllato” dai signori del potere ma che sappiamo essere carico di esperienze positive e di rinascita. Il percorso intrapreso ha visto a poco a poco l’integrazione di singole persone, di associazioni ed istituzioni in tutta Italia, così da far diventare “Controlliamo Noi le Terre di Maria” un vero e proprio progetto culturale e politico. Alle istanze di verità e giustizia si sono sempre più associate le attività di approfondimento, sensibilizzazione e formazione con particolare riferimento al mondo delle scuole e delle università. E non solo. Dalla storia di Maria stanno germogliando in tutta Italia iniziative di supporto e riflessione, di analisi e di proposta politica e di innovazione normativa.

Il programma dell’incontro. «Un momento di riflessione, memoria, confronto»

«Il sit-in – si legge nella nota degli organizzatori – vuole essere un momento di riflessione, di memoria, ma anche di confronto per consolidare percorsi già intrapresi e costruire nuove progettualità. Vuole essere un momento in cui si ribadisce in maniera collettiva e pubblica che la storia di Maria è la storia di tante cittadine e cittadini che hanno scelto da che parte stare e che esiste una Calabria che rinasce anche da queste storie».
Nel rispetto delle normative previste, ci si ritroverà davanti all’azienda di Maria Chindamo, in contrada Montalto a Limbadi. Dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali e governativi, l’iniziativa vedrà l’intervento di Vincenzo Chindamo. Seguiranno gli interventi di: Stefania Paparo, presidente regionale di Penelope Italia odv; Don Ennio Stamile Coordinamento regionale di Libera; Giovanna Vingelli del “Centro di Women’s Studies Milly Villa” – Università della Calabria; Sabrina Garofalo, Controlliamo Noi le terre di Maria Chindamo.
Concluderanno la giornata le studentesse e gli studenti. I lavori saranno coordinati da Giulia Melissari progetto educazione civica Agape.

Realtà aderenti all’iniziativa

Hanno aderito:
la Prefettura di Vibo, il questore di Vibo, il comune di Rosarno, il comune di Limbadi, il comune di Laureana di Borrello, il Capo Centro Dia di Reggio Calabria, Col. Massimo Chiappetta, il Questore di Cosenza dott.ssa Giovanna Petrocca, sottosegretaria di Stato Dalila Nesci, il Centro di Women’s Studies dell’Università della Calabria. Hanno aderito le associazioni: Risveglio Ideale; COO onlus, il Ponte Milano Calabria, Nate a Sud, Libera Monza, Consorzio Macramè. Hanno aderito le scuole: Liceo Scientifico Vinci RC, Boccioni Fermi RC, Liceo scientifico Guerrisi Cittannova, Liceo Volta RC, Istituto Tecnico Rende, Istituto Bova Marina, Magistrale T.Gullì RC, Piria RC, Piria Rosarno, Alberghiero Vibo, I.I.S Mancini-Tommasi Cosenza, ITCG Falcone Acri, scuola media di Laureana di Borrello, Scuola media di Limbadi.

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