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il patto

La variante “mafiosa” al Psc di Falerna. L’ex sindaco Costanzo «a disposizione della ‘ndrangheta»

Le pressioni (riuscite) del boss Bagalà al Comune per cambiare la destinazione d’uso dei terreni. Un patto stretto in cambio di voti

Pubblicato il: 03/05/2021 – 18:50
di Pablo Petrasso
La variante “mafiosa” al Psc di Falerna. L’ex sindaco Costanzo «a disposizione della ‘ndrangheta»

CATANZARO Il boss Carmelo Bagalà e l’ex sindaco di Falerna Giovanni Costanzo avrebbero, «tempo addietro, stretto un patto elettorale politico-mafioso». Una parte del patto ruoterebbe attorno a una speculazione edilizia e a una variante al Piano regolatore. Bagalà avrebbe acquistato un terreno agricolo posto alle spalle dell’Hotel dei Fiori, intestandolo in maniera fittizia alla società “Sole”. Su quel terreno il presunto boss avrebbe puntato molto: lo scopo era di trasformare il fondo agricolo in un’area edificabile per poi vedere i lotti sui quali sarebbero stati realizzati ville e capannoni.

«Una mazzetta da 100mila euro in cambio della variante»

Per portare a termine il proprio progetto, dice una donna che racconta il progetto ai magistrati antimafia, Bagalà «nel corso dell’ultima campagna elettorale forniva attivamente appoggio elettorale all’attuale sindaco Giovanni Costanzo. In particolare Carmelo mi confidava che aveva raggiunto un accordo con Costanzo il quale, qualora rieletto sindaco, in cambio del suo impegno per variare la destinazione d’uso del predetto fondo (da agricolo a edificabile), gli avrebbe consegnato, a titolo di “mazzetta” la somma di 100mila euro». È la stessa donna a riferire che «nel periodo dell’ultima campagna elettorale, circa tre anni fa, per l’elezione del sindaco di Falerna, Carmelo Bagalà si impegnava attivamente per sostenere la candidatura di Giovanni Costanzo».

La campagna elettorale «in favore di Costanzo»

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Giovanni Costanzo, ex sindaco di Falerma

Il boss, secondo il racconto, «riferiva che se Costanzo non avesse vinto le elezioni sarebbe stato “rovinato”, facendo chiaro riferimento al terreno per il quale gli era stata promessa la variazione di destinazione d’uso». Fu così che «durante il periodo dell’ultima campagna elettorale (…) Mario e Alessandro Gallo, su incarico di Bagalà, hanno svolto campagna elettorale in favore di Giovanni Costanzo». I due avrebbero anche partecipato «ad alcune cene elettorali, sempre su incarico di Bagalà che non poteva esporsi in prima persona per il sostegno elettorale, in quanto soggetto pericoloso e mafioso da tutti riconosciuto da sempre egemone in quel territorio».
Sarebbero proprio le intercettazioni del boss a fornire riscontro alle dichiarazioni dell’imprenditrice. Bagalà parla dei progetti con Luigi Ferlaino, ex sindaco di Nocera Terinese: «Me lo aveva promesso, sono sei anni», dice. Il suo interlocutore cerca di tranquillizzarlo. «Giovanni mi ha garantito che lui questa estate, prima dell’estate approva il piano», è la risposta. Ma il tempo stringe, perché Costanzo si appresta alla fine del secondo mandato e non potrà ricandidarsi.

«Asservimento alle mire di Bagalà»

Ferlaino, dunque, si muove immediatamente per incontrare il sindaco. E riferisce a Bagalà di una frase del primo cittadino: «Anche perché è mio interesse… che voi… tu mi dai una mano». Si tratta, per i magistrati della Dda di Catanzaro, «di esternazione particolarmente significativa, perché palesa in modo plastico l’asservimento dell’Amministrazione comunale alle mire di Carmelo Bagalà, e attesta la disponibilità, da parte del politico, a fare favori all’esponente della cosca locale». L’interessamento di Bagalà alla pratica dà i suoi frutti. Lo proverebbe una nota dell’Ufficio tecnico: il Comune di Falerna, pur non avendo ancora mutato formalmente la destinazione d’uso dei terreni della Sole srl, si era «attivato per realizzarla avviando una procedura di variante al Psc che risultata in fase di “concertazione”». Bagalà, d’altra parte, è già alla ricerca di acquirenti dei terreni, «in quanto il sindaco gli aveva garantito che avrebbe provveduto alla variazione della destinazione d’uso degli stessi». Il boss è convinto di poter «ottenere quanto voluto nonostante gli espressi divieti di legge» (il mandato stava per concludersi con il “semestre bianco”, e una pratica del genere sarebbe stata per lo meno inopportuna). Per i magistrati è una conferma «di un precedente accordo illecito con Costanzo». Di più: del «sistematico asservimento del sindaco ai desiderata di Carmelo Bagalà».

Ex sindaco «a disposizione della ‘ndrangheta»

Questa la sintesi del gip: «Costanzo, pienamente consapevole della caratura mafiosa di Carmelo Bagalà, ha accettato da lui la promessa di procurargli numerosi voti tra tutta la popolazione elettrice, promettendogli, in cambio, una variante al piano regolatore». Le censure del giudice per le indagini preliminari non finiscono qui. L’ex sindaco di Falerna, infatti, avrebbe «continuato a orbitare intorno alla ‘ndrangheta, avvalendosene per ottenere vantaggi (in specie, all’occorrenza, il sostegno elettorale) ma sempre adottando svariate cautele per celare tali legami davanti all’opinione pubblica». Si sarebbe, così, «posto a disposizione della ‘ndrangheta, mostrandosi sempre pronto a contraccambiare i favori ricevuti con il mercimonio della funzione pubblica rivestita».

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