CORIGLIANO ROSSANO «Lo scorso anno, all’inizio della pandemia, siamo stati sfiorati dall’ondata violenta che ha invece colpito il nord Italia. Il 24 aprile abbiamo raggiunto nell’Asp di Cosenza il picco dei contagi. Poi la decrescita lenta e la stabilizzazione dei casi verso il 10 giugno. Tregua, fino al 2 settembre, quindi la risalita. Sarà lo stesso quest’anno? Speriamo, perché poi a settembre dovremmo avere la popolazione vaccinata». Il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo, nel tracciare l’andamento della curva pandemica in provincia e nella Sibaritide – come ormai d’abitudine – lascia intravedere la luce da uno spiraglio.
E fornisce qualche numero. Dall’inizio della pandemia, ad esempio, nel territorio dell’Azienda sanitaria provinciale si sono registrati 20300 casi positivi e 461 decessi.
Complessivamente, in provincia «le cose vanno meglio, molto meglio, con 887 casi settimanali, rispetto ai 2296 degli ultimi 14 giorni».
E proprio riferendosi al nord-est calabrese, Rizzo dimostra che la curva pandemica sembra essere in decadenza. Negli ultimi sette giorni i nuovi casi, comune per comune sono stati 17 a Pietrapaola, 32 a Mandatoriccio, 6 a Paludi, 7 a Campana, 13 a San Demetrio Corone, 25 a Crosia, 36 a Cassano, 2 a Caloveto, 2 a calopezzati, 10 a Cariati, 72 a Corigliano Rossano, 5 a Villapiana, 1 a Francavilla, 3 a Trebisacce.
«Restano sotto osservazione ma le cose vanno meglio – spiega il direttore sanitario – Rocca Imperiale, Mandatoriccio, Crosia, Cassano e Corigliano-Rossano, dove i 72 casi della settimana sono un ottimo dato rispetto al numero di casi della settimana precedente. Mai, però, pensare di aver vinto la partita. Il virus circola ancora, ed è chiaro che solo con la responsabilità di tutti e col rispetto delle misure di distanziamento riusciremo a venirne fuori, se il vaccino manterrà le promesse».
Sul fronte vaccini non ci dovrebbero essere problemi di approvvigionamento per la nuova settimana. «Superata da tempo la soglia delle 200mila somministrazioni nell’Asp, continua qualche problema di prenotazione in piattaforma, ma le cose iniziano ad andare meglio – spiega ancora Rizzo – anche se, purtroppo, come avrete sentito, ci sono iniziative “particolari” che quasi settimanalmente ci portano in prima pagina, e non per farci complimenti. Non capisco perché si insista a non seguire le regole, sapendo che presto toccherà a tutti», è il commento del dirigente medico riferito al “caso Cariati”, i 63 18enni vaccinati Pfizer qualche giorno fa.
Fino al 30 aprile, in Provincia di Cosenza sono stati vaccinati con due dosi 13.500 operatori sanitari, 2350 operatori non sanitari, 27420 ultraottantenni, 10500 soggetti fragili.
Hanno ricevuto la prima dose 11700 operatori scolastici, 3000 forze dell’ordine, 20000 tra ultrasessantenni e ultrasettantenni, 1580 conviventi di soggetti a rischio.
Rizzo sottolinea anche che sono stati vaccinati in provincia 31 ultracentenari e 10 sono in attesa della seconda dose.
«Vediamo come va col vax days, ma dobbiamo insistere e accelerare. In settimana proporrò nuove iniziative per lo Ionio», accenna ancora.
Sul fronte ricoveri, oltre ai 100 posti disponibili attualmente negli Ospedali dell’Asp (oltre ai 140 posti dell’ospedale di Cosenza) «stiamo prevedendo altri 15 posti Covid a Rogliano. Dovrebbero essere inutili, ma è meglio essere pronti. Infatti i ricoveri sembrano diminuire e attualmente sono 237. Le cose sembrerebbero andare meglio – conclude Martino Rizzo – continuiamo a sperare». (l.latella@corrierecal.it)
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