CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato la misura dell’interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Massimo Scura (difeso dagli avvocati Francesco e Sergio Rotundo), ex commissario ad acta per la sanità calabrese e Saverio Cotticelli (difeso dall’avvocato Domenico Ciruzzi) coinvolti nell’operazione denominata “Sistema Cosenza”, condotta dalla Procura guidata da Mario Spagnuolo, sulla gestione dei conti dell’Asp bruzia e su possibili reati in relazione alla compilazione e presentazione dei bilanci dal 2015 al 2017. Massimo Scura aveva confessato al gip Manuela Gallo di non aver mai ricevuto nessun bilancio sulla sua scrivania. E di aver bocciato il bilancio dell’Asp di Cosenza relativo all’anno 2014. Interdizione ridotta, invece, per alcuni degli indagati: Vincenzo Ferrari, da 12 a 9 mesi; Antonio Belcastro da 12 mesi a 6 mesi di interdizione
Il pm Mariangela Farro, nel corso della conferenza stampa dedicata ai dettagli dell’operazione, aveva raccontato con dovizia di particolari i lati oscuri del sistema: «Criticità a macchia d’olio con gestione domestica della cosa pubblica che viene asservita a logiche personalistiche. Abbiamo riscontrato un sistematico ricorso all’anticipazione di cassa, che ovviamente comporta costi aggiuntivi per milioni di euro. Costi che si estendono al mancato controllo sia sulla natura e sia sulla destinazione d’uso». «L’Asp di Cosenza – aveva chiosato il pm – non è in grado di chiarire qual è la mole dei beni che possiede, quanti strumenti siano a sua disposizione».
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