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«L’Ao di Cosenza ripristini le corrette condizioni lavorative»

Lo sfogo è di chi lotta, accanto ai pazienti, contro il virus. Il gruppo Nursing Up ha incontrato il commissario Isabella Mastrobuono

Pubblicato il: 04/05/2021 – 11:56
«L’Ao di Cosenza ripristini le corrette condizioni lavorative»

COSENZA Lo sfogo è di chi lotta in prima linea, accanto ai pazienti, contro il virus. Alcuni dipendenti dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, lamentano un malcontento diffuso per via di un sistema aziendale che reputano «disorganizzato e poco attento alle reali necessità di un ambito lavorativo molto complesso quale quello ospedaliero». Il gruppo Nursing Up mette in evidenza le difficoltà riscontrate nel nosocomio: «un Hub di 2° Livello, e in quanto tale deve dare risposte a condizioni e malattie complesse che necessitano di competenze specialistiche e costose».

L’incontro con il commissario Mastrobuono

Nei giorni scorsi il personale sanitario ha incontrato il commissario dell’Ao di Cosenza, Isabella Mastrobuono, per discutere anche della questione retribuzioni. «Vediamo ancora una volta penalizzate le nostre tutele contrattuali, tra l’altro contenute e disciplinate dal Ccnl . Di fatto, a causa di carenze di personale evidenti, tra le quali rileviamo la mancata sostituzione di personale collocato a riposo e maternità mai sostituite dall’Azienda, i reparti operano al collasso e le diverse figure sanitarie, CpsI, oss, Tsrm, Ostetriche sono “costrette” ad espletare mansioni diverse da quelle loro assegnate per contratto dall’Azienda e, nella maggior parte dei casi, senza il rispetto delle gerarchie previste e delle responsabilità annesse». «Una condizione – sottolinea il Nursing Up – divenuta insostenibile soprattutto in reparti in cui il numero dei dipendenti assegnati è già esiguo. Nello specifico, troviamo personale infermieristico assegnato tramite ordine di servizio in modo “Temporaneo e indefinito” a reparti in cui la criticità e la cronica mancanza di personale erano già note e ai limiti della sostenibilità, creando così un meccanismo a catena che prima o poi investe tutti, per via di una politica aziendale sbagliata e disinteressata alle conseguenze (pericolose) che potrebbero gravare sui Lavoratori suddetti in caso di errori».

Gli errori, la pressione e il burn out

Alla luce di quanto detto, il Nursing Up «diffida l’Azienda dal mettere in pratica ordinariamente e abitualmente tali comportamenti, fuori da ogni logica, fuori da ogni regola; “tappare i buchi” con queste modalità diventa poco professionale sia per il Lavoratore che per i pazienti afferenti a tali unità operative. Il tutto condito da pressioni
snervanti dettate dalla crisi epidemiologica in atto, perché quello che conta è solo lavorare a prescindere da tutto il resto. Non dimentichiamoci però che oggi un errore costa caro e carenza diventa sinonimo di inefficienza. Si aggiungono, a questa situazione, le continue ripercussioni a livello psicologico come la sindrome di Burn out, soprattutto nei reparti che continuano a lavorare con doppi turni, saltando i riposi. Il diritto sta venendo sempre meno».

L’assunzione di nuovo personale

Con le delibere del 07 Aprile 2021 l’azienda ospedaliera ha avviato l’assunzione di personale infermieristico e Oss «con “manifestazione d’interesse” al fine di garantire una regolarità nei turni, subito dopo però si è pensato di assumere a tempo indeterminato alcuni operatori socio sanitari afferenti ad altre graduatorie regionali, mortificando gli oltre 700 candidati regolarmente passati all’ultima prova concorsuale». Per il Nursing up, «questa scelta rappresenta una vera e propria assunzione iniqua per tutte quelle persone che da anni aspettano di portare a termine questo concorso. Un tale esaurimento di energie diventa penalizzante per Azienda e i pazienti; garantire la serenità nell’ambiente di Lavoro è fondamentale, giova a tutti, anche ai risultati finali. Inoltre assumeremo un impegno concreto per capire i fondi covid come sono stati utilizzati e dove, perché questi soldi stanziati dal governo dovevano garantire un’adeguata soluzione per l’epidemia in corso. Ci aspettiamo che si rimettano a posto le condizioni lavorative giuste a garantire la corretta operatività all’interno delle diverse unità operative; in caso contrario si procederà ad avanzare la questione presso le opportune sedi, a tutela dei diritti dei lavoratori». (f.b.)

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