CALOVETO Cade e si frattura il femore, accompagnata al pronto soccorso viene rimbalzata, per indisponibilità di posti, da un nosocomio all’altro (da Corigliano a Trebisacce, da Cosenza a Rossano); per tre giorni tenuta a casa e finalmente, solo grazie all’interessamento di una dottoressa del presidio di Trebisacce, trasferita con ambulanza privata e ricoverata a Policoro, quindi, fuori regione. È l’odissea che ha visto protagonista una 90enne di Caloveto e che descrive in pieno la pietosa emergenza che questo territorio continua a subire: abbandonato al suo destino.
È quanto denuncia il Sindaco Umberto Mazza facendosi portavoce di un situazione lesiva della dignità dei cittadini ed in particolare di quelle persone più fragili e vulnerabili che accomuna le comunità del basso jonio e dell’entroterra cosentino.
«Ci chiediamo se di queste brutte pagine di malasanità – aggiunge il primo cittadino che oggi sarà all’Asp di Cosenza – che non sono nuove e che purtroppo, sono destinate a ripetersi, hanno contezza le istituzioni sovracomunali competenti e l’Azienda sanitaria provinciale. Non è possibile che il diritto alla salute debba essere elemosinato».
Cogliendo l’occasione per informare che i casi positivi sul territorio comunale sono ad oggi, in totale, 16 (gli ultimi due sono stati comunicati nella giornata di ieri, lunedì 3, dall’Asp) il primo cittadino invita tutte le persone che dovessero essere state a contatto con questi ultimi a sottoporsi all’isolamento fiduciario e ad autodenunciarsi all’Asp.
Mazza ringrazia, inoltre, le istituzioni scolastiche per l’impegno attraverso il quale, confermando la sinergia e la collaborazione con l’Amministrazione Comunale, stanno garantendo nella massima sicurezza le attività didattiche in presenza.
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