MONTALTO UFFUGO Continua la campagna vaccinale in tutta la Calabria con circa il 22,5 % di popolazione vaccinata con la prima dose in linea con la media italiana del 24,6%. A Montalto Uffugo da qualche giorno si è raggiunto il 90% degli over 70 del territorio, e si sta continuando a passo spedito nella copertura di ulteriori fasce più “fragili”. «Abbiamo la consapevolezza che è necessario fare sempre meglio, che prima metteremo in sicurezza le categorie a rischio prima potremo scongiurare il collasso delle strutture ospedaliere e limitare la conta dei morti che ormai quotidianamente siamo costretti ad aggiornare. E’ una situazione talmente eccezionale che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare prima». E’ quanto sostiene il sindaco di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo. «La macchina organizzativa è partita in tutta Italia subendo purtroppo i ritardi nell’approvvigionamento e nelle limitazioni per fasce d’età dei vaccini, ma comunque procede e deve essere la priorità per tutti i soggetti coinvolti. Le amministrazioni comunali, in particolare, sono state coinvolte per reperire, allestire, organizzare e sanificare gli spazi e regolare i flussi di persone coinvolte in sicurezza. Il nostro Comune – aggiunge – si è adoperato e continua a farlo grazie allo strepitoso lavoro dei volontari del gruppo di Protezione Civile e con tante difficoltà, acquistando e mettendo a disposizione il materiale di consumo e non solo, dai computer alle siringhe. Ma quella che è partita come una fase organizzativa emergenziale continua ad essere gestita come tale anche se oramai non lo è più». «Si sta andando a regime e si sta procedendo a centinaia di somministrazioni al giorno e per questo ringrazio da sindaco e da cittadino i medici coinvolti che sono il vero motore di questa macchina vaccinale. Ma allo stesso tempo, nella qualità di sindaco non posso sottrarmi dal sottolineare l’importanza di tutte le persone coinvolte e la necessità di prevedere per tutti un riconoscimento economico, che non può essere certo quello dei medici, ma il lavoro svolto nelle sedi vaccinali non può continuare ad essere considerato come puro volontariato. E questo riconoscimento non possono essere i singoli comuni a garantirlo, ci troviamo già in forte difficoltà a doverci fare carico di tutte le spese di funzionamento». «E’ un appello – chiosa – ai commissari e ai dirigenti dell’Asp e ai vertici regionali. Non possiamo continuare a fingere che la questione sia momentanea e che non necessita di un approccio strutturale».
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