VILLA SAN GIOVANNI «Realizzare il Ponte sullo Stretto non è una necessità locale, è un dovere europeo, italiano». Lo ha detto a Villa San Giovanni il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nel corso dell’iniziativa “Progetti per il Sud e Ponte sullo Stretto”, a cui hanno partecipato numerosi parlamentari, esperti, amministratori e rappresentanti delle associazioni. «Non si tratta – ha proseguito Spirlì – del ponte di Reggio o di Messina, questo è un ponte d’Europa, che collega i primi due territori del Vecchio continente per chi arriva dal mondo nuovo, l’Asia. Oggi si entra in Europa dal Canale di Suez e le prime terre che si incontrano sono proprio la Calabria e la Sicilia».
«Come si può non collegare l’ingresso di casa al resto dell’appartamento? Questa separazione – ha detto ancora il presidente della Regione – è una ferita che va sanata. Il Sud chiede considerazione. Questo non è un piccolo ponte tra due regioni italiane: è il biglietto da visita che l’Europa deve presentare al mondo».
«Se vogliamo rimanere quello che siamo stati per secoli – ha concluso Spirlì – dobbiamo unirci al resto del mondo. Le persone e le merci devono camminare con sveltezza e con agilità su tutti i territori d’Europa. Da parte nostra, serve una marcia in più per staccare una impronta identitaria: questo deve diventare lo Stretto d’Europa. È il momento di essere pragmatici. Pubblico e privato devono incontrarsi per costruire, perché l’uno rafforza l’altro. Basta piagnistei, la nostra deve essere una pretesa istituzionale e sociale».
Al termine dell’incontro, il presidente Spirli e i parlamentari firmeranno il documento “Patto del ponte” che sarà consegnato al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri alle Infrastrutture e per il Sud, Giovannini e Carfagna, per chiedere la realizzazione del ponte.
«È davvero incredibile come ciclicamente si riaccenda il dibattito relativo al ponte sullo Stretto di Messina. Da decenni, periodicamente, qualcuno sente la necessità di far riemergere un progetto di vecchia concezione e di dubbia utilità anziché concentrarsi seriamente sulle reali necessità infrastrutturali del Sud, e della Calabria e Sicilia in particolare. Evidentemente non è bastato aver buttato al vento, nel corso dei decenni, centinaia di milioni in inutili progetti spesso non sostenibili e devastanti per il territorio. Un mese fa è stata presentata la progettazione esecutiva dei lavori per 5 milioni di euro per mascherare e riqualificare la variante ferroviaria di Cannitello, opera propedeutica alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, un ecomostro fermo da dieci anni che ha fatto balzare Villa San Giovanni agli onori della cronaca nazionale per l’impatto ambientale», lo affermano i consiglieri comunali M5S Gioè e Santoro ed i parlamentari calabresi del Movimento, Auddino, Dieni, Barbuto, Orrico, Tucci, D’Ippolito, Parentela, Scutellà, Melicchio, Ferrara e Misiti. «Quello del ponte sullo Stretto è un tema periodicamente tirato fuori da alcune parti politiche di certo non nell’interesse dei cittadini- continuano i portavoce M5S. Prima risolviamo le problematiche della viabilità dei nostri territori con le quali i cittadini si scontrano giornalmente e poi, eventualmente, parleremo di ponte coinvolgendo le associazioni ambientaliste e quelle rappresentative degli interessi collettivi dei nostri territori. Ma questo è il momento di concentrare energie e risorse per realizzare infrastrutture di prossimità ed opere effettivamente utili, come i collegamenti ferroviari e stradali delle dorsali ionica e tirrenica in Calabria e nuove e moderne vie di collegamento in Sicilia, il potenziamento del sistema di trasporto via mare e quelle opere in grado di collegare adeguatamente le varie aree geografiche scarsamente collegate del meridione ed il Sud al resto del Paese», concludono i portavoce.
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