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L’insediamento

Provincia di Crotone, è scontro sul facente funzioni. Il Pd non si presenta

Saltano i lavori dell’assise. Per i rappresentanti dem il presidente incaricato «ha sottovalutato il ruolo del nostro partito»

Pubblicato il: 07/05/2021 – 16:43
di Gaetano Megna
Provincia di Crotone, è scontro sul  facente funzioni. Il Pd non si presenta

CROTONE Si allungano i tempi per la presa d’atto dell’insediamento del presidente facente funzioni della Provincia di Crotone. Tocca al consiglio provinciale dare il via libera al facente funzioni, ma nella seduta convocata per questa mattina non c’era il numero legale e, quindi, l’assise è stata rinviata, in seconda convocazione, al prossimo 12 maggio.
Alla riunione non hanno volutamente partecipato i tre rappresentanti del Partito democratico: Antonio Barberio, sindaco di Scandale, Mariangela Caligiuri, sindaco di Caccuri, e Gina Spina rappresentante del consiglio comunale di Pallagorio. Secondo quanto riferisce il primo cittadino di Scandale, il candidato a ricoprire la carica di presidente facente funzioni, Vincenzo Lagani, «ha sottovaluto il ruolo del Pd» e «non ha tenuto in debita considerazione quanto prevede la legge».
I tre rappresentanti del Pd non sono stati sentiti prima della convocazione della seduta probabilmente perché Lagani pensava di potere fare a meno della presenza dei Dem per insediarsi. Secondo Barberio, invece, «non è così», in quanto la norma prevede che «la seduta è valida se in prima convocazione sono presenti la metà più uno dei componenti del Consiglio». Siccome i consiglieri eletti erano undici, per la validità della prima seduta occorreva la presenza di almeno sei rappresentanti. Questo vale anche quando il numero di consiglieri diminuisce nel tempo, perché il calcolo si fa sempre tendendo conto del numero complessivo degli eletti. Attualmente i consiglieri provinciali pitagorici sono rimasti in tutto sei: tre targati Pd e gli altri tre (Lagani, Pina Greco e Francesco Coco) del centrodestra. Lagani è passato nel centrodestra anche se era stato eletto consigliere provinciale in una lista targata centrosinistra. Anche in seconda convocazione, secondo i calcoli di Barberio, Lagani rischia di non avere i numeri. In seconda convocazione occorre un terzo degli eletti, cioè quattro consiglieri provinciali.
La presa d’atto del consiglio provinciale è una procedura indispensabile per l’insediamento del presidente facenti funzioni. Senza la partecipazione di almeno un rappresentante che fa riferimento al Pd, Lagani rischia, quindi, di fare il presidente dimezzato: si potrà occupare solo dell’ordinaria amministrazione sino a quando non si terranno le elezioni provinciali. Rischia anche di non pagarsi lo stipendio di presidente dell’ente intermedio che è equiparato a quello del sindaco della città capoluogo di provincia (5.000 euro lordi al mese). Lo scontro per l’insediamento del presidente facente funzioni ha una sua valenza politica in quanto tutti i partiti e i movimenti guardano ormai con interesse alle prossime elezioni regionali. Si pensa, quindi, che il presidente facente funzioni della Provincia possa giocare una sua partita importante nella giostra delle preferenze. (redazione@corrierecal.it)

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