RIZZICONI «Anche al Porto degli Ulivi si sono incrociate le braccia insieme a tutti i centri commerciali di Italia. Alle ore 11 tutte le saracinesche dei negozi presenti all’interno della struttura si sono abbassate per alcuni minuti. Una maxi manifestazione pacifica e simbolica per dire basta alla chiusura delle attività nei centri commerciali durante i giorni festivi e prefestivi». É quanto si afferma in un comunicato. «La protesta, organizzata a livello nazionale da Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc (Consiglio nazionale dei Centri commerciali) e Federdistribuzione – prosegue la nota – , vuole far pressione sul governo affinchè vengano riaperte le attività nei fine settimana! Infatti nell’ultimo decreto riapertura, dopo una bozza che a partire dal 15 maggio faceva riaprire i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, all’ultimo istante è stata cancellata questa parte, e da oltre sei mesi i centri commerciali sono costretti alla chiusura nei fine settimana».
«Ribadisco – dice al riguardo il direttore del Porto degli Ulivi, Nicola Loiacono – che è fondamentale riaprire le attività nei giorni festivi e prefestivi all’interno dei centri commerciali dell’intero paese. Oltre al danno economico di tante imprese, si rischia moltissimo dal punto di vista occupazionale, specie in un territorio come il nostro. Infatti all’interno della nostra struttura sono presenti oltre 300 lavoratori per coprire i turni includendo i fine settimana; se questa situazione dovesse continuare, purtroppo molti di loro saranno in esubero e le aziende saranno costrette a licenziamenti». «Il Porto degli Ulivi è un luogo sicuro – continua Loiacono – dove quotidianamente, e più volte durante la giornata, vengono sanificati gli ambienti, gli arredi ed i servizi igienici, abbiamo aumentato i controlli intensificando gli orari del servizio di sicurezza per monitorare che tutte le regole vengano rispettate scrupolosamente, abbiamo installato numerosi dispenser di gel igienizzante posti in tutti gli ingressi, davanti ad ogni negozio e lungo le gallerie; siamo in grado di stabilire in tempo reale quanta gente è presente all’interno e laddove ci si avvicinasse al numero massimo di persone che possono entrare contemporaneamente, siamo in gradi di contingentare gli accessi. Ci auguriamo quindi che questa dimostrazione venga presa in considerazione dal Governo centrale, e speriamo che quanto prima si possa tornare a riaprire nei fine settimana e ad esercitare a pieno un diritto fondamentale, quello del lavoro».
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