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Quargneto, “strage” dei vigili del fuoco: depositate le motivazioni della sentenza

Secondo la Corte d’Assise di Alessandria vi fu una «omissione causalmente rilevante» nell’omicidio dei pompieri tra cui il reggino Antonino Candido

Pubblicato il: 11/05/2021 – 7:41
Quargneto, “strage” dei vigili del fuoco: depositate le motivazioni della sentenza

REGGIO CALABRIA «Morirono in conseguenza della seconda micidiale esplosione avvenuta alle ore 01.32 all’interno dell’edificio B».
Questo si legge nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Alessandria sulla strage dei pompieri a Quargneto, in provincia di Alessandria. Nella circostanza persero la vita i tre vigili del fioco Marco Triches e Matteo Gastaldo e il reggino Antonino Candido.
Il dispositivo della sentenza di condanna era stato letto dal tribunale lo scorso febbraio: 30 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario per i presunti colpevoli Gianni Vincenti e Antonella Patrucco, che avrebbero provocato dolosamente la violenta esplosione.
I giudici evidenziano alla base una «condotta di tipo omissivo» realizzata dai presunti colpevoli «in seguito alla telefonata delle ore 01.01 e nell’omessa informazione alla presenza di altre 5 bombole [pronte ad esplodere, giacchè recanti i rubinetti aperti ed in quanto collegate ad un secondo timer programmato per attivarsi alle ore 01.30 circa] nel secondo fabbricato».
Un’omissione causalmente rilevante: «Se debitamente avvisati del gravissimo pericolo che incombeva su di loro, i vigili del fuoco rimasti uccisi la notte del 5 novembre del 2019 non si sarebbero affatto avvicinati all’edificio B ed avrebbero, al contrario, adottato tutte le cautele connesse alla nuova informazione ed operato per mettere in sicurezza l’intera area, con ciò evitando di rimanere coinvolti in prima persona nell’evento esplosivo che in effetti li uccise». I giudici hanno inoltre sottolineato come «le concrete modalità di intervento» da parte delle vittime fossero da riconoscersi «del tutto conformi al regolamento».

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