PAOLA Ha preso il via al Tribunale di Paola, il procedimento scaturito dall’inchiesta “Re Nudo”. Le parti hanno affrontato le questioni preliminari ed alcuni avvocati hanno sollevato diverse eccezioni in merito all’omesso interrogatorio richiesto dopo le indagini preliminari. Molte delle eccezioni sono state respinte dal gup Maria Grazia Elia. Sono due quelle accolte, presentate dagli avvocati Natalia Branda e Alberto Grimaldi, riguardano la nullità del decreto di rinvio a giudizio.
Nel processo, sarà importante capire come sarà valutata l’utilizzabilità delle intercettazioni, soprattutto alla luce di quanto accaduto nei confronti di un indagato: Eugenio Vitale, alla luce sul pronunciamento ottenuto dai suoi legali e dalla decisione della Cassazione di procedere con l’annullamento dell’ordinanza con rinvio al Tribunale del Riesame di Catanzaro. La prossima udienza è prevista il 17 maggio, quando si costituiranno le parti civili.
I carabinieri di Scalea, lo scorso 25 febbraio, hanno notificato la chiusura indagini a 92 indagati nell’ambito dell’inchiesta, condotta dalla Procura di Paola. Una complessa attività investigativa originariamente di competenza della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e successivamente trasmessa alla Procura guidata da Pierpaolo Bruni. La genesi dell’indagine, per come ricostruito nell’ordinanza notificata agli indagati, è da ricollegarsi al blitz antimafia conosciuto come “Plinius” ed in cui emersero una serie di commistioni tra il mondo della politica e quello della criminalità organizzata attiva sul litorale tirrenico. Chi indaga è convinto di aver disvelato un presunto sistema di corruzione nella sanità pubblica del Tirreno cosentino. Gli illeciti riscontrati possono così sintetizzarsi: reati commessi nell’ambito della Commissione per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di Diamante; reati commessi nell’ambito dell’attività di rinnovo delle patenti di guida; illeciti in materia di visite necroscopiche. Sono diversi gli episodi raccolti nelle carte dell’inchiesta e che coinvolgono Mario Russo, ex sindaco di Scalea, indagato in qualità di medico legale e presidente della Commissione per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di Diamante.
x
x