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Regione, burocrazia terremotata. Sono 65 i settori “precari”

Tra aree vacanti, reggenze e manager costretti a fare il doppio lavoro, la Cittadella vive un momento difficile. La giunta dà la colpa al Covid

Pubblicato il: 11/05/2021 – 13:14
di Pablo Petrasso
Regione, burocrazia terremotata. Sono 65 i settori “precari”

CATANZARO I numeri descrivono una dirigenza regionale “terremotata”: dalla scomparsa di Jole Santelli prima (con la necessità di avviare la gestione ordinaria) e dall’emergenza Covid poi. La giunta regionale, meno di un mese fa, ha iniziato a ragionare sulla necessità di coprire posti che sono vacanti, affidati a reggenti oppure consegnati all’interim. E sono moltissimi. 

Gli interpelli per i dirigenti

Tra le pieghe della delibera (tutti presenti tranne l’assessore Sandra Savaglio) si tratteggia una condizione di estrema precarietà. E si ripercorrono i tentativi di porvi rimedio. Il primo risale ai principi di marzo, quando è stato pubblicato sul sito web istituzionale «l’interpello rivolto ai dirigenti di ruolo della Giunta della Regione Calabria per il conferimento di 12 incarichi dirigenziali di Settori». Tutti sono in vacatio e per tutti i dirigenti generali hanno formalizzato la richiesta di avvio delle procedure per il conferimento degli incarichi. Secondo step: il 29 marzo «è stato pubblicato un ulteriore interpello per il conferimento» di incarichi per altri 5 settori che «sono stati ritenuti strategici ai fini dell’attività dipartimentale e i cui incarichi, pertanto, dovevano essere conferiti con priorità». Procedura, questa, «ancora in itinere». Basterebbe, forse, questa premessa per poter parlare di una situazione complicata. Ma è, appunto, soltanto la premessa della delibera. 

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Burocrazia, quanti sono i settori “precari”

Infatti, l’atto spiga che, «allo stato, esclusi i 17 settori già oggetto dei sopracitati interpelli in itinere», dipartimenti e strutture apicali equiparate sono in condizioni di avanzata precarietà. I settori vacanti sono 13; quelli gestiti ad interim sono 7; i settori in reggenza addirittura 28. Il totale delle aree sguarnite o gestite da manager costretti a occuparsi anche di altro è pari a 65 (comprese le 17 per le quali sono già partiti gli interpelli). E, inevitabilmente, «pervengono dalle direzioni generali interessate copiose richieste di attivazione delle procedure per i Settori che si trovano in condizione di vacatio, reggenza, interim». Tra aree totalmente sguarnite e manager che si occupano contemporaneamente di Istruzione e del Segretariato generale, gli spunti per una ristrutturazione non mancano.

La scomparsa di Santelli e l’emergenza Covid

Il documento si preoccupa di spiegare una situazione che appare paradossale. E inizia evidenziando che «il procedimento di revisione della struttura organizzativa della giunta regionale avviato» nel 2020 «è stato sospeso per effetto della improvvisa scomparsa del presidente della giunta della Regione Calabria atteso che, nelle more delle consultazioni elettorali volte al rinnovo del Governo regionale, è inibita l’assunzione di provvedimenti eccedenti l’ordinaria amministrazione». Si potrebbe obiettare, almeno stando alle critiche dell’opposizione, che l’ordinaria amministrazione non sia sempre stata la stella polare della giunta Spirlì. Ma non è questa l’unica motivazione offerta dall’esecutivo, che dà la “colpa” dell’implosione della macchina organizzativa (se non altro sotto il profilo numerico) all’«emergenza epidemiologica da Sars-Covid 19, con le conseguenti ricadute sul territorio regionale». La crisi pandemica «ha comportato una gestione emergenziale in molti settori dell’economia regionale oltre che nell’ambito sanitario, che ha coinvolto trasversalmente, ratione materiae, i dipartimenti della giunta della Regione Calabria impegnati ad attuare misure contenitive della medesima crisi pandemica». 

I paletti della giunta

Per evitare che la necessità di riempire le caselle vacanti impatti negativamente «sull’efficienza gestionale dell’amministrazione», specie per i settori direttamente coinvolti nella gestione dell’emergenza Covid, la giunta fissa i criteri da rispettare per le procedure di conferimento degli incarichi dei settori, in modo da privilegiare le effettive urgenze gestionali. I paletti non sono pochi: devono sussistere «gravi e motivati problemi gestionali», pregiudizi «alla gestione delle procedure di competenza» e «l’impossibilità di adottare misure organizzative alternative». L’alternativa è la precarietà. (p.petrasso@corrierecal.it)

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