CATANZARO «La fibromialgia colpisce il 2-3% della popolazione ma non esiste ancora un esame diagnostico specifico per rilevarla». Lo dichiara Anna Cerrigoni referente calabrese del Cfu – Comitato Fibromialgici Uniti a Buongiorno Regione in occasione della Giornata mondiale dedicata a questa patologia. Oltre ad essere difficile da diagnosticare la fibromialgia non è ancora riconosciuta dallo Stato, per chi ne è affetto, dunque, non ci sono certezze riguardo alla tutela della salute e all’accesso alle cure, che dovrebbero essere garantite dall’articolo 32 della Costituzione. Cerrigoni ricostruisce il quadro delle problematiche legate a questa malattia e spiega che i rischi non sono da sottovalutare neanche nella nostra regione. «I malati di fibromialgia non sono malati immaginari, hanno gli stessi diritti di qualsiasi altra persona affetta da disturbi riconosciuti dal sistema sanitario nazionale. Le nostre battaglie partite dal 2017 – continua Cerrigoni – hanno come punto focale la certificabilità della patologia e il suo inserimento nei Lea, livelli essenziali di assistenza». Finché non sarà raggiunto questo obiettivo non ci saranno cure gratuite per gli indigenti o farmaci mutuabili per chi ne ha bisogno, si parla di una malattia invalidante, caratterizzata da rigidità e dolore muscolo-scheletrico, che può anche compromettere anche le prestazioni sul lavoro da parte di chi ne è affetto. «Come Cfu nel 2017 abbiamo portato la nostra istanza di lotta al tavolo del ministro Lorenzin, e nel 2019 a quello di Speranza che ha preso l’impegno morale di portare avanti il riconoscimento che chiediamo. Al momento la petizione lanciata tempo fa da Laura Boldrini ha ottenuto 70mila firme. Il nostro impegno in Calabria – evidenzia Cerrigoni – è quello di coinvolgere i sindaci affinché le loro comunità portino il loro sostegno concreto alla sottoscrizione».
Il maggior fattore di rischio rispetto a questa patologia che pur non avendo alcun riconoscimento ha una notevole diffusione tra la popolazione è l’impossibilità di una diagnosi precoce o tempestiva ha spiegato la referente del Cfu. I sintomi più frequenti della fibromialgia si possono confondere con disturbi momentanei o malesseri passeggeri. I sintomi sono molteplici: «Si viene colpiti da dolore muscolo scheletrico diffuso -spiega Cerrigoni – affaticamento costante, mal di testa, sensibilità al freddo, scarsa resistenza all’esercizio fisico, difficoltà di concentrazione e scarse capacità di memoria».
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