Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 10 minuti
Cambia colore:
 

Turismo

Estate 2021, la Calabria riparte dalle “Bandiere blu” – VIDEO

Alcuni amministratori dei 15 comuni che hanno ottenuto il riconoscimento spiegano la chiave del successo: «L’intera regione diventi eccellenza»

Pubblicato il: 13/05/2021 – 11:47
Estate 2021, la Calabria riparte dalle “Bandiere blu” – VIDEO

LAMEZIA TERME Un viaggio all’interno delle realtà – 15 in tutto – che quest’anno puntano sulla qualità delle proprie location fregiate dal riconoscimento di qualità offerto dal marchio “Bandiera blu” per ricostruire un turismo devastato dall’emergenza pandemica. Un viaggio condotto attraverso le parole degli amministratori di alcune delle città rivierasche calabresi che è stato al centro dell’ultima puntata del talk “20.20” andato in onda su L’altro Corriere tv.

Praia a Mare si ripete

Ad iniziare da Praia a Mare, lungo il Tirreno cosentino. «Possiamo contare su eccellenze culinari che caratterizzano i nostri litorali della Riviera dei Cedri – evidenzia Angelo De Presbiteris, assessore al turismo di Praia a Mare – a cui si associa uno splendido mare e bellissime coste. Su tutte i fondali dell’Isola di Dino, l’Arco Magno e le potenzialità del parco marino la cui istituzione è alle fasi inziali». Una cittadina, Praia, che ha ottenuto per l’ennesima volta la “Bandiera blu” come conferma della qualità della location. «Alla nostra città che consegue il riconoscimento dal 2016 – ricorda De Presbiteris – a San Nicola Arcella e Tortora si sono aggiunte Diamante, splendida cittadina della nostra costa e Santa Maria del Cedro».
Su come si è raggiunto questo obiettivo, l’assessore comunale, spiega: «Stiamo collaborando tutti per avere un territorio sempre più ampio nella consapevolezza che è finito il tempo degli orticelli. Quando si lavora insieme ed in sintonia per l’intero territorio e non per interessi di campanile si ottengono sempre risultati». Sulle prossime tappe che puntino ad alzare la promozione di queste coste l’assessore annuncia che «assieme ai comuni di Tortora, Diamante e Scalea abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa per trasformare questi territori in aree “plastic free”». Inoltre prosegue De Presbiteris a questo proposito, «abbiamo avuto un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente De Caprio per lanciare un progetto: “Riviera dei Cedri plastic free”. Sarà un progetto pilota da estendere prima la costa tirrenica cosentina per poi, si spera coinvolgere l’intero litorale calabrese». Si tratta di diffondere un metodo, quelle che si definiscono “buone pratiche” per abolire l’utilizzo del materiale monouso in plastica dalla spiagge. Tutti risultati che si sono ottenuti sottolinea l’assessore «innanzitutto grazie al grande lavoro di squadra che si è portato avanti nel nostro comune e alla collaborazione con gli altri». Sul tema delle riaperture De Presbiteris preme sul tema, «della sicurezza». «I soldi posso essere recuperati – sottolinea – una vita purtroppo no». Quindi chiede «aperture con criteri certi, protocolli precisi da seguire con sanzioni pesanti per chi sbaglia».
Da una costa all’altra della Calabria, con un comune denominatore: la qualità del territorio.

A Roseto Capo Spulico è record

Il viaggio dei conduttori del talk Danilo Monteleone e Ugo Floro è approdato così sullo Ionio cosentino ed esattamente a Roseto Capo Spulico, “Bandiera blu” ininterrottamente da 5 anni ma che ne ha collezionato complessivamente una ventina. «Sono profondamente convinta – sostiene Rosanna Mazzia, sindaco della cittadina jonica cosentina – che il territorio debba organizzare una ospitalità di qualità e per farlo occorre che sia un’intera zona a dover innalzare il livello di servizi. Per questo mi auguro che la perdita della “Bandiera blu” quest’anno di Rocca Imperiale sia solo temporanea. I nostri centri che vanno da Villa Piana, Trebisacce, Roseto, Rocca  rappresentano un unicum assieme alla costa lucana (Policoro e Nova Siri) per offerta paesaggistica e ambientale che possono fare la differenza rispetto ad altre aree». Sulle aspettative della prossima estate il sindaco è ottimista: «Sarà una ripartenza a razzo. Come lo è stato lo scorso anno quando le nostre strutture hanno ottenuto “il tutto esaurito” per diverso tempo». Secondo Mazzia si possono raggiungere questi importanti risultati  «ragionando in ottica di rete, lavorando in sinergia tra i vari centri nell’obiettivo di migliorare sempre più la qualità dell’offerta turistica». Il sindaco poi ha sollecitato maggiore attenzione verso quei centri che riescono con «grandi sacrifici a raggiungere l’obiettivo della “Bandiera blu”». «C’è stato un sostegno già dalla giunta regionale precedente poi confermata dall’attuale – sottolinea – per coprire in parte i costi che ci derivano dal mantenere alti i servizi e continuarli a garantire, ma è un’attenzione sporadica». «Ci sono degli input per riqualificare il turismo locale – afferma ancora Mazzia – ma non c’è ancora una strategia ben strutturata. È molto importante sicuramente creare un’attenzione mediatica sulle destinazioni turistiche ma occorre anche garantire una serie di interventi che sono di supporto ai servizi che noi dobbiamo garantire nei nostri borghi per essere attrattivi».

La new entry: Diamante

E poi c’è Diamante new entry tra le località rivierasche calabresi che quest’anno potranno innalzare sulla propria città il vessillo della “Bandiera blu”. «Abbiamo lavora tanto e con fiducia – commenta Ernesto Magorno, primo cittadino di Diamante – per raggiungere questo riconoscimento. Ma siamo pure consapevoli che il cammino in realtà inizia ora. Il conseguimento della “Bandiera blu” impone l’avvio di una serie di iniziative che dobbiamo mettere in campo, di comportamenti che dobbiamo tenere per difendere questo risultato che è straordinario visto che coinvolge praticamente un itera costa». Da qui l’auspicio del sindaco nonché senatore di Italia viva, «affinché questo riconoscimento si espanda prima a tutto l’alto Tirreno cosentino per poi coinvolgere anche i centri costieri del medio e basso fino ad arrivare al litorale reggino». «Tanto più riusciamo a fornire l’idea di una Calabria moderna, pulita e altamente attenta alle tematiche ambientali – sostanzia Magorno –  maggiore sarà la spinta a divenire attrattiva per le destinazioni del turismo. Questo si può ottenere sicuramente lavorando in sinergia, da soli ovviamente si potrà fare poco per inviare un segnale di discontinuità con il passato. In questo senso l’aver raggiunto tante “Bandiere blu” quest’anno in Calabria è un ottimo risultato».  Sulle difficoltà di centrare l’obiettivo, Magorno sottolinea che «non è facile difendere il territorio sotto il profilo della qualità dei servizi e della tutela dell’ambiente. Il Tirreno cosentino ed in particolare l’Alto rappresenta una fetta importante dei movimenti turistici dell’intera Calabria con la peculiarità di essere un turismo residenziale. Ci sono tantissime seconde case tra Tortora e Diamante che assorbono tantissimi turisti per questo lo sforzo delle nostre amministrazioni per ottenere un titolo che garantisce qualità ambientale e eccellenza di servizi è stato notevolissimo». «Ora si tratta – ha detto ancora Magorno – di difendere questo risultato. Ribadisco che la “Bandiera blu” è l’inizio di un percorso e non la conclusione. Si tratta di proseguire con quelle buone pratiche che abbiamo portato avanti ad iniziare anche dall’atteggiamento che abbiamo tenuto per contenere la diffusione del virus». Poi un ricordo sui murales che abbellisco il centro turistico tirrenico cosentino e che quest’anno compiono 40 anni. «È stato il salto di qualità per Diamante che si è presentata sul mercato turistico nazionale con un’importante offerta culturale. Celebreremo i quarant’anni con altri nuovi prestigiosi murales firmati di importanti artisti e con attività di convegnistica per dimostrare che la Calabria è in grado di offrire anche una risposta culturale al passo con le esigenze di un target di turisti». Per questo il sindaco di Diamante sottolinea che «questo risultato dimostra che la Calabria non ha necessità di importare modelli da altre realtà. Ma può viceversa offrire modelli indigeni».

San Nicola Arcella, oltre l’Arco Magno


A pochi chilometri di distanza sventola ancora una volta un’altra “Bandiera blu” quella di San Nicola Arcella. «I parametri per ottenere questo riconoscimento quest’anno sono stati molto più esigenti – racconta il sindaco del centro tirrenico cosentino Barbara Mele – perché oltre alla qualità del mare, si sono basati su una serie di servizi offerti ai turisti: dalla tutela dell’ambiente ai percorsi pedonali». Il primo cittadino di San Nicola Arcella si è soffermata sul livello di sicurezza di una delle location più eccezionali del territorio del centro: la spiaggia dell’Arco Magno. «Lo scorso anno – illustra il sindaco – abbiamo realizzato un intervento di risanamento del percorso grazie ad un finanziamento regionale ma questo purtroppo non basta. Per mettere in sicurezza completamente l’Arco Magno occorrono risorse importanti. Per raggiungere questo risultato siamo partiti con la realizzazione di una progettazione esecutiva che consentirà di andare in quella direzione e di regalare la massima sicurezza all’intera area. Penso che nell’arco di un anno si potrà così puntare sul serio a riqualificare questo nostro splendido sito». Ma San Nicola Arcella non è solo l’Arco Magno, tantissime le altre attrazioni del centro del Tirreno cosentino. «In questi ultimi anni – sottolinea Mele – abbiamo completamente rilanciato la nostra cittadina, a partire da un nuovo look offerto al centro. Ha un’isola pedonale con un belvedere meraviglioso e poi la Torre Crawford che ovviamente c’è sempre stata ma solo da un paio di anni si può visitare con delle guide esperte. Abbiamo puntato ad innalzare la qualità dell’offerta turistica e il numero sempre crescente di visitatori dimostrano la bontà di queste scelte».

Soverato perla dello Ionio catanzarese

Ed infine il viaggio di Danilo Monteleone e Ugo Floro è andato a Soverato, altra location che si fregia della “Bandiera blu” da 5 anni per attrarre visitatori. «Per noi è stato particolarmente importante – sostiene i sindaco Ernesto Alecci – mantenere ancora quest’anno il riconoscimento e mi auguro che possa restare qui per gli anni avvenire a prescindere dai colori politici che caratterizzeranno la nostra città. Spero inoltre che possa essere da stimolo anche per le altre località della nostra bellissima costa ad ottenerlo». A questo proposito il sindaco sottolinea che «abbiamo offerto la collaborazione agli altri comuni per avviare questo percorso. Per cui l’auspicio che il prossimo anno la Calabria diventi ancora più blu». Sulla visibilità dei centri costieri della provincia di Catanzaro sul palcoscenico turistico calabrese, Soverato gioca un ruolo decisivo. «C’è ancora tantissima strada da percorrere – afferma Alecci – per rilanciare questa area calabrese. Ma c’è da dire che negli ultimi anni c’è anche un grande fermento da parte di società private ed operatori economici che vogliono investire su questa costa e su queste destinazioni. Considerando solo Soverato ci sono già due progetti  preliminari per realizzare strutture ricettive con centinaia di posti letto e lo stesso sta avvenendo nei comuni limitrofi». Sulle cause dei ritardi nel decollo turistico dello Ionio catanzarese Alecci punta l’indice «sulla mancanza di infrastrutture efficaci di collegamento». «La distanza dall’aeroporto penalizza – dice – così come la circostanza di essere tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione. Ma è vero anche che occorre sviluppare una mentalità turistica nella consapevolezza che il turismo è l’unica “industria” che può dare una risposta importante in termini occupazionali nella nostra regione. Noi crediamo molto su questo aspetto che abbiamo ribadito in tutte le occasioni». L’esempio che cita Alecci resta la Puglia: «lì nel comparto turistico lavorano 130mila persone mentre in Calabria solo 30mila». «Questo la dice lunga sulle potenzialità che il turismo può rappresentare per lo sviluppo della nostra regione». Su questo aspetto il sindaco di Soverato denuncia un certo disinteresse da sempre a livello regionale. «Non ho mai visto un’amministrazione regionale che ha investito in maniera importate su tutto il settore turistico a prescindere dalle singole aree territoriali. Le aree che sono emerse nel corso degli anni – penso alla costa vibonese o al cosentino – non è frutto di politiche regionali ma di investimenti di singoli imprenditori». «Al di là di qualche iniziativa spot – conclude Alecci – si può dire che la Regione non ha creduto fino in fondo e soprattutto non ci ha mai scommesso seriamente».

La puntata di “20.20”

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x