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l’interrogatorio

Rinascita Scott, Mantella: «Il sequestro Conocchiella non era autorizzato. Accorinti uccise il rapitore»

Il pentito: «Quello del dentista doveva essere un rapimento lampo. L’incontro con i boss per chiedere la liberazione»

Pubblicato il: 13/05/2021 – 15:58
di Alessia Truzzolillo
Rinascita Scott, Mantella: «Il sequestro Conocchiella non era autorizzato. Accorinti uccise il rapitore»

LAMEZIA TERME Doveva essere un sequestro lampo quello di Giancarlo Conocchiella, rapito nel 1991 a Briatico. Il sequestro non andò come si aspettavano i rapitori e il dentista vibonese venne ucciso. Oggi nell’aula bunker di Lamezia Terme il collaboratore di giustizia Andrea Mantella – interrogato dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci – ha riportato nuovi particolari su questa storica vicenda. Ha raccontato che l’esecutore materiale del sequestro fu Nicola Candela che venne poi ucciso da Peppone Accorinti. Candela venne punito, spiega Mantella, «perché nessuno aveva autorizzato il sequestro». Un sequestro che non fu lampo come pensavano i rapitori, racconta Mantella, «perché i parenti di Conocchiella non aderirono subito alle richieste». Quello che Mantella sa, per averlo appreso da Saverio Razionale nel carcere di Paola, è che durante il sequestro vi fu una riunione in un laboratorio di marmi di proprietà di Razionale tra il suocero di Conocchiella, Marcellini, il maresciallo Stranges che Mantella descrive come persona in stretti rapporti coi Mancuso e con i sangregoresi (non è imputato né risulta indagato), Saverio Razionale e Giuseppe Mancuso alias ‘Mbrogghia. In quella occasione era stata portata una valigetta con un miliardo delle vecchie lire. I boss prendono l’impegno di fare liberare Conocchiella. Cosa che non avverrà poiché l’uomo venne ucciso. Razionale e Mancuso chiesero ad Accorinti di risolvere la questione poiché Candela era un fedelissimo del boss di Zungri. «Candela – racconta Mantella – ebbe una doppia punizione: aveva fatto un sequestro non autorizzato e poi perché, messo sotto torchio negava le sue responsabilità». Il boss attirò Candela con la scusa di mostrargli un gregge di capre. «Razionale mi raccontò che in quella occasione erano presenti Giuseppe Mancuso “Mbrogghia”, Rosario Fiamingo. In un primo momento Razionale disse di esserci stato pure lui ma poi fece marcia indietro». Candela venne interrogato per sapere dov’era Conocchiella, poi venne ucciso.
Nel 2006 Mantella si trovava in carcere con Antonio Pititto, un macellaio di Cessaniti che aveva partecipato al sequestro. Da Pititto Mantella apprende che il dentista venne rapito a scopo estorsivo e loro credevano che si sarebbe trattato di un sequestro lampo. Il gruppo di sequestratori era composto, dice Mantella, dai due fratelli Candela, Pititto e Vavalà (Mantella lo chiama Vadalà). «Antonio Pititto era un malandrino – dice Mantella – che faceva parte del gruppo dei Candela. Nicola Candela venne tratto in trappola dal suo migliore amico Peppone Accorinti».

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