Verso le Regionali: centrodestra in cerca dell’accordo, centrosinistra in cerca di un’identità

CATANZARO Nel centrodestra non c’è ancora l’accordo definitivo ma le ultime dinamiche romane parlano di un clima di distensione tra gli alleati, nel centrosinistra non solo non c’è un accordo ma manca anche il clima di distensione e di fatto manca ancora una coalizione a causa delle tribolazioni del M5S e della rottura tra Pd e grillini sulle candidature nelle grandi città. Nel percorso verso le Regionali in Calabria gli schieramenti procedono ancora a tentoni e in un continuo ribaltone di assetti ed equilibri.

Il centrodestra attende i leader nazionali

Ieri a Roma il primo tavolo del centrodestra sulle Amministrative, senza i leader Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani ma con i responsabili degli enti locali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (più i vari “cespugli” della coalizione). Rispetto al gelo dei giorni scorsi, determinato soprattutto dalle schermaglie tra il segretario del Carroccio e la Meloni, il tavolo avrebbe smussato le incomprensioni grazie all’apertura di FdI verso i due nomi graditi da Salvini per Roma e Milano (rispettivamente Guido Bertolaso e Gabriele Albertini) e avrebbe di fatto sbloccato l’impasse che finora ha attanagliato la coalizione. Ufficialmente il tavolo non doveva occuparsi delle Regionali in Calabria, rispetto alle quali manca ancora l’intesa finale, ma gli animi adesso più sereni – riferiscono fonti del centrodestra – potrebbero portare alla chiusura della trattativa nella prossima settimana, nella quale sono previsti un altro tavolo tra i “numeri 2” e poi l’incontro tra i leader per il sigillo ufficiale: sempre percorribile la strada che porta alla designazione del capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto indicato da Forza Italia quale candidato governatore. E novità potrebbero esserci anche per le Amministrative in Calabria. Il tavolo di ieri ha rappresentato una prima ricognizione su chi candidare nei Comuni superiori ai 15mila abitanti. Una nota congiunta finale dei partiti del centrodestra parla di «un clima di grande collaborazione» e di «comune volontà di presentare agli elettori una coalizione compatta e unita, pronta a battere sinistra e Cinque Stelle ovunque. Per le città metropolitane il comune indirizzo verrà ufficializzato in una imminente riunione con i leader dei partiti della coalizione. Per le altre città – si legge sempre nel comunicato – è stato dato mandato ai coordinatori di ciascuna regione di far giungere al tavolo nazionale degli enti locali una loro comune valutazione»: questi ragionamenti varranno anche per Cosenza?

Lo strappo Pd-M5S scompagina il centrosinistra

A fronte di un centrodestra ora più compatto, almeno sulla carta, c’è invece un centrosinistra che si è di nuovo impantanato a Roma, e il pantano si è subito riversato in Calabria. Lo “strappo” insanabile tra Pd e Movimento 5 Stelle per le candidature nelle grandi città – Roma e Torino anzitutto – e la frammentazione dei pentastellati, che nemmeno Giuseppe Conte riesce ad arginare, hanno allontanato e forse definitivamente affossato l’ipotesi di un’alleanza per le Regionali in Calabria, ipotesi peraltro già resa quasi impossibile dall’eterna e incrollabile diffidenza dei pentastellati verso i democrat. Il corto circuito nel campo del centrosinistra è poi complicato dalla discesa in campo di Luigi de Magistris, che proprio ieri ha ricevuto l’endorsement dei parlamentari del M5S, ma senza il fondatore di “Tesoro Calabria” Carlo Tansi, irritato anche per la fuga di tanti suoi candidati. In mezzo al guado di tutti questi marosi c’è il Pd, che tiene il punto sulla candidatura di Nicola Irto alla presidenza della Regione ma ancora non riesce a amalgamare una coalizione definita attorno a questo nome. (a. c.)