CATANZARO «Nonostante la cosiddetta legge “sblocca cantieri” n. 55 del 14 giugno 2019 che impone “il rilascio dell’avvenuto deposito” contestualmente all’atto di presentazione dell’istanza progettuale, senza alcuna “attesa”, il SUE Calabria entrato in vigore il 28/09/2020 a legge già cogente non rispetta la suddetta normativa. A tale stato di difformità si è aggiunta una proroga scaduta lo scorso 30 aprile 2021, questo “regime transitorio” da parte della Regione Calabria fa si che è necessario attendere per un “deposito sismico” tempi insostenibili sia per i cittadini, che per i professionisti e le imprese». È quanto riporta l’ingegnere Raffaele Mastroianni, Segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro. «Tempi di oltre 60 giorni, che vedono dunque svanire sempre più la possibilità di applicare il tanto desiderato “SISMABONUS” e il DL “SBLOCCA CANTIERI” quest’ultimo in Calabria praticamente azzerato. Con Decreto Dirigenziale N.4466 del 30 aprile 2021, infatti la regione Calabria proroga il regime transitorio per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica dichiarando che a causa di problematiche che sono, nella loro complessità, in fase di avanzata risoluzione ma, occorre ancora procedere alla definizione dell’iter amministrativo/tecnico della documentazione elaborata tra cui il definivo test operativo di verifica, il relativo collaudo, nonché l’adeguamento e l’allineamento delle Piatteforme SUE/SUAP e la loro completa operatività, cose che dovevano essere fatte sei mesi fa prima della messa in funzione del SUE». «Il Sismabonus, Superbonus e Super Sismabonus – continua l’Ing Mastroianni Raffaele tecnico specializzato nel campo strutturale – ossia le detrazione del 110% del DL Rilancio, misure che sarebbero servite a rilanciare il Paese, in Calabria saranno soltanto un miraggio, a causa dei “Problemi Informatici” di una piattaforma telematica che dalla sua applicazione non ha smesso di creare ben pochi problemi agli utilizzatori. Nonostante le continue denunce e note con proposte risolutive da parte degli ordini professionali, ancora una volta in Calabria, si vedrà soltanto sfrecciare un treno che poteva risollevare le sorti delle categorie professionali, delle imprese e di tutto il mondo dell’edilizia, e questo non può celarsi dietro soli “problemi tecnici” ma dietro precise responsabilità politiche». «Mentre il Governo Draghi approva un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con investimenti previsti pari a 222.1 miliardi, in Calabria- conclude Mastroianni- non si riesce ancora ad applicare una legge Nazionale del 2019, aumentando sempre più il divario con il resto del Paese per immobilismo sia dirigenziale che politico. Questo è un caso lampante di quando la tecnologia non adeguatamente applicata diventa pericolosa a causa “del grado di digitalizzazione dell’ente regionale”. Centinaia di cantieri bloccati a causa dell’impossibilità di generare in automatico un “protocollo informatico”».
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