CATANZARO «Non è vero che ho chiesto a Matteo Renzi di incontrare Marco Mancini». Così a “Il Fatto Quotidiano”, il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, smentisce seccamente la ricostruzione dell’incontro tra il leader di Italia Viva e l’agente Marco Mancini fornita venerdì da “Repubblica”. La vicenda è quella che riguarda Mancini, il direttore di divisione al Dis (l’agenzia che coordina i due servizi per l’interno e gli esteri, Aisi e Aise), che puntava a diventare vicedirettore di una delle tre agenzie di intelligence. L’incontro di cui si parla è quello — rivelato da Report — del 23 dicembre 2020 all’autogrill di Fiano Romano, dove un’insegnante vede — e filma — Matteo Renzi insieme a un uomo brizzolato, che poi si scoprirà essere Mancini: dopo Report il caso è diventato politico. Secondo Repubblica è stato Gratteri ad aver chiamato Renzi “pregandolo di incontrare Mancini che, evidentemente, in quella vigilia di Natale, comincia a sentire puzza di morto a Palazzo Chigi e ritiene utile un appoggio perla nomina anche da chi ha di aperto la crisi di governo mettendo in mora Conte”. Ma questa ricostruzione viene smontata da Gratteri, interpellato daù “Il Fatto Quotidiano”: «Sono disposto a depositare i miei tabulati telefonici delle settimane e mesi precedenti il 23 dicembre scorso. Non verrà trovata nessuna chiamata o messaggio a Renzi», dice Gratteri.
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