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Crisi Terme Luigiane, Spirlì in pressing sui Comuni di Guardia e Acquappesa

Il presidente ff della Regione chiede ai due sindaci l’invio entro 5 giorni di una relazione. Tripicchio e Rocchetti: «Non abbiamo ricevuto alcuna diffida»

Pubblicato il: 15/05/2021 – 14:47
Crisi Terme Luigiane, Spirlì in pressing sui Comuni di Guardia e Acquappesa

CATANZARO Cinque giorni per trasmettere una dettagliata relazione sullo stato delle Terme Luigiane. È il tempo concesso dal presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ai sindaci di Guardia Piemontese e Acquappesa, che sono stati invitati a produrre un report sulle attività manutentive avviate nella struttura e un cronoprogramma delle attività di sfruttamento delle acque. Lo riferisce una nota diffusa dall’Ufficio stampa della Giunta regionale. Nella lettera inviata ai due primi cittadini, Spirlì ricorda che la concessione delle Terme può essere sottoposta a decadenza nel caso di gravi inadempienze e si dice pronto a intraprendere ogni azione idonea a tutelare l’interesse pubblico. «Come è a voi noto – scrive Spirlì –, ho più volte manifestato preoccupazione per gli eventi che hanno riguardato le attività del complesso termale Terme Luigiane. L’atto concessorio trentennale, con il quale le acque termo-minerali “Terme Luigiane” sono state affidate ai Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa, è finalizzato alla salvaguardia dell’interesse pubblico, attraverso la regolare attività di sfruttamento e la regolare manutenzione delle risorse delle acque termali, assicurando anche l’effettuazione senza soluzione di continuità delle prestazioni sanitarie». «I soggetti concessionari, sebbene abbiano il diritto di scegliere la modalità di gestione, hanno, soprattutto – spiega il presidente della Regione – il dovere di assicurare che l’utilizzo della concessione avvenga con mezzi tecnici ed economici adeguati, in ragione dell’interesse pubblico primario dello sfruttamento del bene stesso. Non intendo soffermarmi sulle scelte che i Comuni concessionari hanno inteso o intendono porre in essere, ma reputo doveroso attivare nell’immediato ogni azione idonea a tutelare e salvaguardare il bene di proprietà regionale». «Vi invito, pertanto, a trasmettere entro 5 giorni dal ricevimento della presente, una dettagliata relazione nella quale – specifica Spirlì – si illustri con chiarezza l’attuale stato del bene indicando, inoltre, le attività manutentive azionate nel periodo di interruzione e, soprattutto, un cronoprogramma nel quale si evidenzino con chiarezza tempi e modalità delle attività di sfruttamento delle acque al fine di salvaguardare la imminente stagione termale».«Ricordando che, nel caso di gravi inadempienze, la concessione può essere sottoposta a decadenza, in assenza di adeguate informazioni, sarò costretto, mio malgrado – conclude il presidente della Giunta – ad attivare gli uffici regionali preposti per ogni idonea azione a tutelare il preminente interesse pubblico».

Tripicchio e Rocchetti: «Non abbiamo ricevuto alcuna diffida»

«La solita macchina del fango e delle menzogne, oggi, ha subito l’ennesima smentita. In queste ore, infatti, qualcuno aveva osato parlare di diffide che, la Regione Calabria, avrebbe dovuto inviare ai nostri Comuni, non si sa per qualche misterioso motivo. I toni erano più o meno questi: “O riaprite l’acqua alla SaTeCa o vi toglieranno la concessione”. Sinceramente, non sappiamo quale credulone avrebbe potuto andar dietro a questa favola, ma alla fantasia di certa gente, ci siamo abituati da tempo. Ad ogni modo, ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna diffida. Di contro, c’è giunta, oggi, una missiva, a firma del Presidente f.f. della Giunta regionale, con la quale ci invita a trasmettere, entro 5 giorni, una dettagliata relazione in cui si illustri con chiarezza l’attuale stato del bene indicando, inoltre, le attività manutentive azionate nel periodo di interruzione e, soprattutto, un cronoprogramma nel quale si evidenzino con chiarezza tempi e modalità delle attività di sfruttamento delle acque al fine di salvaguardare la imminente stagione termale. Sinceramente, a prescindere da tutto, questa nota ci dà un’altra occasione per mettere, nero su bianco, lo stato di vergognosa incuria in cui sono stati lasciati il compendio e le sorgenti termali. Per il resto, sapevamo bene che nessuna diffida sarebbe potuta arrivare da parte della Regione Calabria e dal Dipartimento competente. Siamo fin troppo certi del nostro percorso lineare e trasparente, che mette, al primo posto, l’interesse pubblico. Pertanto, non facciamo più caso alle pressioni mediatiche che celano la disperata difesa di interessi privati. A questi puerili tentativi di istigazione a delinquere, ci penseranno altri organismi. I nostri uffici, sono già a lavoro per inviare dettagliatissime relazioni al Presidente f.f. della Giunta Regionale, il quale non potrà far altro che prendere atto di una realtà dei fatti abbastanza chiara. Così come potrà, magari, consigliare alla SaTeCa, di darci un cenno rispetto alle proposte da noi avanzate, per avviare la stagione 2021, in ultimo la nostra nota con cui abbiamo manifestato disponibilità a valutare la proposta avanzata dai loro avvocati nell’incontro tra i legali delle parti. Anche perché, se qualcuno pensa di raggirare le leggi e le regole, con chissà quali “scuse” o quali “scorciatoie”, s’è fatto malissimo i conti». È quanto affermano, in una nota stampa congiunta, il sindaco di Acquappesa e Guardia Piemontese, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti.

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