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Rinascita Scott, le difese chiedono l’annullamento del rinvio a giudizio

Dopo la ricusazione del gup Paris per la sola posizione dell’imputato Ierullo, gli avvocati chiedono la nullità del decreto che dispone il giudizio

Pubblicato il: 18/05/2021 – 14:46
di Alessia Truzzolillo
Rinascita Scott, le difese chiedono l’annullamento del rinvio a giudizio

LAMEZIA TERME Una richiesta di nullità del decreto che dispone il giudizio è stata avanzata questa mattina dal collegio difensivo del processo “Rinascita-Scott”. Ha preso per primo la parola l’avvocato Sergio Rotundo il quale ha depositato una memoria nella quale sono state sintetizzate le motivazioni che hanno portato alla richiesta che prende le mosse dalla decisione di ieri della Corte d’Appello di Catanzaro che ha ricusato il giudice Claudio Paris – gup nel troncone del processo con rito abbreviato e gup anche nel corso dell’udienza preliminare – per quanto riguarda la sola posizione dell’imputato Antonio Ierullo accusato, davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro dell’omicidio di Alfredo Cracolici e Giovanni Furlano. Nei confronti di Ierullo è stata dichiarata la nullità del decreto che dispone il giudizio e dunque la sua posizione è stata stralciata e gli atti restituiti al gup distrettuale per una nuova decisione. Nella memoria presentata dall’avvocato Rotundo si cita il procedimento Gerbino nel quale viene affermato «il principio secondo cui, in tema di astensione e ricusazione, le questioni sollevate da una parte, inerenti all’incompatibilità per precedenti funzioni svolte, hanno natura oggettiva e sono estensibili a tutti i coimputati, poiché le relative norme attuano i principi costituzionali di imparzialità e terzietà del giudice, a garanzia del giusto processo». Alla valutazione e alla richiesta del difensore si sono associate tutte le difese presenti in aula. In sostanza si chiede che venga annullato il decreto che dispone il giudizio e si torni ad affrontare l’udienza preliminare per un nuovo decreto sul rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Cosa che rappresenterebbe un enorme salto indietro per il processo.

La replica del pm

A questa richiesta si è opposto il pubblico ministero Annamaria Frustaci la quale ha sottolineato che l’imputato Ierullo non è imputato davanti al Tribunale di Vibo Valentia, nel processo con rito ordinario. «Questo è già singolare – ha detto la Frustaci – è il primo campanello d’allarme rispetto al quale il Tribunale può valutare la fondatezza della questione sollevata». Il pm ha poi ricordato che i difensori avevano chiesto la riunione dei procedimenti compresa la posizione di Ierullo. Secondo il magistrato le difese si segnalano e si dolgono «dinanzi a questo Tribunale di qualcosa che riguarda una vicenda che semmai dovrà essere discussa e approfondita davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro». Vista la circostanza aggravante del metodo mafioso, perché delitto è maturato in seno alla cosca Bonavota, riguardo all’omicidio Cracolici-Furlano, la difesa ritiene di estendere tale valutazione all’intero compendio processuale. «Questo viene fatto in modo indebito – ha detto il pm – perché se noi ritenessimo di aderire alla prospettazione intensiva e ritenessimo che sia sufficiente esprimere una valutazione sulla sussistenza o meno di una circostanza aggravante, non ci sarebbe alcun giudice, non solo del circondario di Vibo ma anche del distretto di Catanzaro e anche in Calabria che possa pronunciarsi sull’esistenza o persistenza di articolazioni di ‘ndrangheta e sulla modalità con cui il fatto criminoso viene commesso e contestato». Non è sufficiente, secondo l’accusa, la contestata aggravante «per aderire alla valutazione che fanno i difensori». 
Il Tribunale si è ritirato in camera di consiglio. A breve la decisione. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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