COSENZA «L’Aans ha programmato nuovi lavori di manutenzione sul Ponte Cannavino e, come preannunciato, non saranno di breve durata. Questa è la terza volta di seguito che il Ponte Cannavino viene chiuso al traffico nel periodo estivo, solo l’anno scorso da luglio a dicembre per consentire la realizzazione dell’adeguamento sismico. Gli unici percorsi alternativi per raggiungere la Sila, superando il tratto interdetto alla circolazione sono la strada di collegamento tra Cosenza e Casali dl Manco, che si ricongiunge poi a Spezzano della Sila e il vecchio tratto della 107. E’ inutile dire che i disagi derivanti da questa terza chiusura consecutiva del ponte saranno enormi sia per i comuni che si trovano lungo i percorsi alternativi, in quanto i mezzi pesanti, da e per la Sila, dovranno inevitabilmente percorrere quelle strade e sia per le attività commerciali, turistiche ed agroalimentari». E’ quanto denuncia in una nota, Sinistra Italiana. «Quello che stupisce in questa storia – si legge ancora – è la distanza che i cittadini percepiscono dalle istituzioni, un vuoto che dovrebbe essere colmato dalla politica che invece, nella fascia presilana, si sta dimostrando disinteressata, silente, estranea. Dove sono finiti i politici del territorio, i sindaci, i consiglieri regionali, quelli che avevano promesso di prendere a cuore le sorti della Sila, quelli che avrebbero dovuto dialogare con l’Anas, con il Prefetto, con le Istituzioni, quei volti che in campagna elettorale vediamo spesso, sempre gli stessi, ma che poi, nel momento del bisogno, non ci sono mai». «I presilani – continuano – sono stanchi della politica basata sul clientelismo, sulla crescita del potere personale. Una politica che è stata distante anni luce dai bisogni reali della gente. Sinistra Italiana denuncia questa situazione drammatica, che produrrà ulteriori danni derivanti dalla terza chiusura consecutiva del Ponte Cannavino, nel silenzio più assoluto. Sinistra Italiana della provincia di Cosenza e dell’area presilana si appella a tutte le parti competenti per trovare soluzioni che riescano ad alleviare la grave crisi che si produrrà con un ulteriore fermo delle attività produttive del comprensorio, proponendo al Prefetto di promuovere un confronto tra tutte le parti in causa per trovare soluzioni credibili che vanno incontro al disagio crescente delle popolazioni, degli imprenditori e dei lavoratori dei settori più colpiti».
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