LAMEZIA TERME Nuovo appuntamento con “20.20”, il settimanale di approfondimento in onda questa sera alle 21 sul canale 211 e in diretta facebook su L’altro Corriere tv. Ospiti di Danilo Monteleone e Ugo Floro, Sergio De Caprio, assessore regionale alle politiche ambientali e Domenico Giannetta, presidente della commissione di Vigilanza di Palazzo Campanella.
In merito alla sua esperienza di assessore regionale, “Ultimo” è stato netto: «Sto riscontrando un impoverimento a livello territoriale dei Comuni, i quali sono l’interfaccia diretta dello Stato con i cittadini. Mancano, infatti, in molti contesti le figure tecniche per poter incidere nelle varie realtà, registriamo addirittura numerosi casi in cui le amministrazioni municipali devono assolvere ai propri doveri potendo contare sulla disponibilità di tecnici che possono lavorare solo per 18 ore settimanali. È chiaro che questa penuria degli organici non consente di poter attuare le politiche ambientali programmate. Il medesimo problema di insufficienza di risorse riguarda anche l’Arpacal: non è possibile che il suo bilancio sia pressochè uguale a quello dell’Umbria, con la differenza che quest’ultima regione non possiede 800 chilometri di costa da monitorare attentamente». Ragion per cui – continua lo stesso assessore – «abbiamo chiesto un intervento concreto ai ministri Speranza e Cingolani perché rafforzino questo presidio».
Sollecitato dalle domande, il presidente della commissione Vigilanza Giannetta si è invece soffermato sulla vicenda quanto meno anomala che ha riguardato l’ufficio stampa del consiglio regionale, i cui componenti- com’è noto – sono stati recentemente licenziati. «Nella mia qualità di presidente dell’importante organismo di controllo – ha affermato il consigliere regionale di Forza Italia – ho più volte invitato formalmente i vertici apicali dell’assemblea legislativa a rendere spiegazioni sul licenziamento dei giornalisti, senza tuttavia avere risposte. Non escludo, perdurando il silenzio di chi è tenuto a illustrare le motivazioni di un atto così grave, che possa essere avviato un procedimento disciplinare». La motivazione è presto detta: «L’ufficio stampa della più importante assemblea elettiva calabrese è una garanzia di trasparenza e di pluralismo democratico che non può essere fatta fuori così, senza arrecare danni all’immagine dell’istituzione e al rapporto tra i cittadini e il Consiglio».
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