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Vibo, pregiudicati ma con il reddito di cittadinanza: 17 indagati – NOMI

Tra le persone indagate, quattro sono coinvolte anche nell’inchiesta “Rinascita-Scott”. Sequestro preventivo da oltre 114mila euro

Pubblicato il: 19/05/2021 – 11:36
Vibo, pregiudicati ma con il reddito di cittadinanza: 17 indagati – NOMI

VIBO VALENTIA Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura guidata da Camillo Falvo, e in seguito agli accertamenti eseguiti dagli uomini Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto conseguito illecitamente, attraverso il “reddito di cittadinanza”, nei confronti di 17 persone, tutte residenti nel Vibonese, per un totale di 114.262,81 euro. Il tutto è nato in seguito ad una serie di controlli avviati dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, con particolare attenzione alla stato di sottoposizione a misure cautelari dei beneficiari o di appartenenti allo stesso nucleo familiare.  E, in seguito ai controlli effettuati, sono state accertate una serie di violazioni della normativa, tanto gravi da disporre il sequestro preventivo. 

L’indagine

Più in particolare, è stato rilevato che i beneficiari, all’atto di presentazione della domanda o durante l’erogazione del beneficio stesso, avevano omesso di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale, anche a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, ovvero avevano omesso di comunicare la loro condanna definitiva intervenuta nell’arco dei dieci anni dalla richiesta del beneficio o che alla condanna o alla misura cautelare era stato sottoposto un loro familiare. Tra gli indagati figurano soggetti che all’atto dell’inoltro della domanda alla sede dell’INPS o comunque durante l’erogazione del beneficio erano stati sottoposti a misure cautelari personali o condannati per reati particolarmente gravi, quali associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina, violazione di norme in materia di armi e sostanze stupefacenti.

I nomi 

Sono 17, in tutto, le persone coinvolte: 

Cinzia De Vito, di Vibo Valentia;
Vincenzo Lacquaniti, di Vibo Valentia;
Rosario Antonio Romano, di Briatico;
Daniela Morgante, di Ionadi;
Giuseppe Lo Bianco, di Vibo Valentia;
Ilenia Pettè, di Ionadi;
Nicola D’Urzo, di Sant’Onofrio;
Antonino Barbieri, di Cessaniti;
Giuseppina Greco, di Cessaniti;
Annamaria Paino, di Vibo Valentia;
Gaetano Loschiavo, di Pizzo;
Sergio Gentile, di Vibo Valentia;
Antonino Capomolla, di Acquaro;
Simona Casuscelli, di Vibo Valentia;
Claudia Mazzitelli, di Briatico;
Francesca Burzì, di Rombiolo;
Antonino Lo Bianco, di Vibo Valentia.

Rinascita-Scott

In particolare, tra i 17 indagati sono stati individuati anche quattro esponenti di cosche di ‘ndrangheta operanti nel vibonese, tratti in arresto nel dicembre 2019 nell’ambito dell’operazione denominata “Rinascita-Scott” della Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro. Uno di loro è Antonino Barbieri, cognato del boss di Zungri, Giuseppe Accorinti, e fratello di Francesco Barbieri, ritenuto al vertice della ‘ndrina di Cessaniti. Gli altri tre sono Antonino Lo Bianco e Sergio Gentile, ritenuti contigui al clan Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, nonché Gaetano Loschiavo, ritenuto affiliato al clan Bonavota. Ma anche Cinzia De Vito e Antonio Rosario Romano. Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, è emerso che l’importo complessivo indebitamente riscosso dai citati quattro indagati ammonta a 23.496,64 euro. Fanno parte dei restanti indagati colpiti dall’odierno provvedimento di sequestro anche altri soggetti coinvolti nell’operazione “Rinascita-Scott” ovvero loro familiari conviventi. Tra le persone coinvolte vi sono anche un soggetto ritenuto responsabile di aver ceduto un’arma ad Arena Bartolomeo, esponente della ‘ndrina Ranisi operante nel territorio di Vibo Valentia, e un altro che avrebbe contribuito a nascondere l’arma utilizzata per il ferimento del fratello.

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