Chi vive a Cosenza e chi vive Cosenza, avrà sicuramente notato quanto la viabilità cittadina sia stata oggetto, specialmente nell’ultimo decennio, di pesanti modifiche strutturali caratterizzate da importanti e massicce cantierizzazioni con ingente spesa di denaro pubblico.
Ma ad oggi, siamo sicuri che tutti questi interventi, abbiano effettivamente migliorato le condizioni di vita della cittadinanza?
Non possiamo non menzionare che intorno al Comune di Cosenza, che ad oggi è composto da circa 70.000 abitanti, ne gravitano altre 90.000 che compongono i così detti “Comuni di prima fascia” che, dati istat alla mano, a meno della fascia minorenne ed anziana, vanno quindi a spalmare sul nostro territorio cittadino circa 107.000 persone, il che rende Cosenza una città decisamente “popolosa”.
La cosa inizia ad assumere un carattere preoccupante se si fa un confronto incrociato “popolazione-autoveicoli”, infatti solo a Cosenza si contano circa 44.000 autovetture circolanti su un totale di circa 53.000 veicoli a motore, che in termini relativi, ogni 100 abitanti fanno 62 autovetture circolanti su un parco complessivo di 75 e se infine consideriamo esclusivamente la fascia di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, si arriva alla soglia alquanto preoccupante di un’auto per abitante.
Estendendo dunque il discorso a tutti i paesi limitrofi, è possibile stimare che sul Comune di Cosenza gravi un flusso di autovetture variabile tra 60.000 ed 80.000 che vanno a generare un importante fenomeno di congestione stradale, che a sua volta genera una grave carenza di parcheggi ed un aumento dell’inquinamento all’interno della Città, con tutte le nefaste conseguenze per la nostra salute di cui tutti siamo ben coscienti.
Non si deve sottovalutare il fatto che il territorio cosentino per quanto riguarda mobilità e trasporti rappresenta uno dei nodi principali del trasporto calabrese in quanto su Cosenza convergono l’Autostrada A3, la SS 107 e ben 2 linee ferroviarie che a quanto detto presto saranno servite anche dall’alta velocità (scelta apparentemente efficientissima se fosse reale e che affronteremo in seguito)
Per far fronte ad una viabilità esasperata dall’ingente numero dei veicoli in transito, negli ultimi dieci anni, l’Amministrazione comunale ha ben pensato di cambiare assetto alla viabilità cittadina, tentando di spingere la cittadinanza all’uso dei mezzi pubblici, (senza difatti potenziarne il servizio in termini di numero di autobus, bensì introducendone un paio con motore a metano) e di ammodernamento della rete stradale realizzando svariate zone a traffico limitato, chiudendo strade, costruendo ponti che collegano il nulla con il niente, ricavando piste ciclabili in ogni angolo della città riducendo le carreggiate stradali e potenziando le aree green.
Seppur questi interventi siano stati sicuramente pensati e successivamente realizzati con il nobile intento di migliorare le condizioni e la qualità della vita dei cittadini, dopo aver potuto osservare con “occhio tecnico” non solo i disagi causati alla cittadinanza dalla la loro realizzazione, ma anche quelli emersi successivamente alle fasi di “collaudo(?)” ed “apertura(?)” possiamo catalogarle come un vero e proprio flop urbanistico che altro non ha fatto se non “ gettare benzina sul fuoco” andando a congestionare ulteriormente la viabilità cittadina.
Noi tutti abbiamo sperimentato direttamente sulla nostra pelle ad esempio quanto ci sia costato la realizzazione del parcheggio su Piazza Bilotti ad es. e quanto ci stia costando il suo “funzionamento(?)” .
Facendo mente locale, ammesso e non concesso che determinate immagini possano essere rimosse facilmente dalla nostra memoria, ogni cittadino potrà senza ombra di dubbio attestare a gran voce che tutte le “migliorie” alla viabilità cittadina siano state basate principalmente su “frettolosi ritocchi e modifiche” alle progettualità dell’era Mancini, quindi nulla di innovativo ( per come a suo tempo emerso e riportato da svariati quotidiani quali Gazzetta del Sud, Quotidiano e tutte le testate online).
Evitando in questa sede di infierire sul discorso dei cantieri durati eoni, sulle aree sottoposte a sequestro, sui mesi di fermo ai lavori per ritardati o mancati pagamenti alle ditte, e chi più ne ha più ne metta, non siamo affatto sicuri che dette opere pubbliche abbiano ottenuto i risultati voluti, ma siamo certi che siano andati a peggiorare ulteriormente una situazione già di per se precaria, gettando la viabilità cittadina nel caos più totale.
L’idea del parcheggio sotterraneo su Piazza Bilotti di per se resta comunque una grande idea, già…veicolare nel centro tutto il traffico proveniente dalla zona Sud della città, una vero colpo di genio! Peccato però che la capienza del parcheggio non sia minimamente paragonabile al volume di veicoli in transito e che quindi si riempia, quando funziona, già nelle prime ore della giornata lasciando agli altri malcapitati automobilisti l’arduo compito di trovare un parcheggio (buona fortuna!).
Per migliorare ulteriormente le cose è stato chiuso al traffico il tratto di Via Roma all’altezza di Piazza Bilotti, creando sulla “Ex strada” un’area dedicata ai ragazzi delle scuole, causando una vera e propria trombosi della “ex arteria” Via Roma ove, tutti i veicoli in transito per poter proseguire in direzione Piazza Europa-Campagnano-Rende devono tirare un dado e scegliere quale “rotta” seguire per “circumnavigare” le scuole…salgo e vado con il caos dei veicoli che devono imboccare l’autostrada oppure scendo verso Piazza Bilotti e spero di uscirne in un paio d’ore? Alea Iacta Est disse Giulio cesare…e noi tiriamo dadi per tornare a casa credendo nella benedizione della dea bendata.
Consideriamo ora le modifiche effettuate a Viale G. Mancini ove “nel pieno rispetto della politica green” sono stati potenziati il verde, e la zona di passeggio ed è stata realizzata una “splendida ed infinita” pista ciclabile che parte dal Comune ed arriva a Rende, anche se un po troppo spesso carente sul discorso sicurezza, come i molteplici incidenti accaduti nel tempo hanno dimostrato.
Tutti interventi meravigliosi, green, ed eco sostenibili, la cui realizzazione ha richiesto però il sacrificio di un senso di marcia del Viale, rendendo difatti quella che era l’unica arteria ove confluiva la maggior parte del traffico cittadino per il collegamento nord-sud della città in una “stradina di quartiere” che viene “giusto” percorsa quotidianamente dal 90% dei veicoli a motore circolanti sulla città. Infatti passeggiare, andare in bicicletta, fare attività sportiva in loco si trasformano in vere e proprie immersioni nella biodiversità che caratterizza il nostro territorio. Come sfondo regna il silenzio delle centinaia di clacson premuti di continuo da automobilisti esasperati, contornato dai profumi e sapori dei chili e chili di anidride carbonica CO2, particolato solido SOOT, idrocarburi incombusti HC che i nostri tanto amati veicoli a combustione interna generano di continuo durante il loro funzionamento. Contro cui ben poco può fare il “povero e sfortunato” verde ivi trapiantato.
La chiusura della carreggiata di Viale Mancini non poteva avvenire senza prevedere e compensare in fase di progetto sia il disastro ecologico ivi insistente che l’omicidio della viabilità cittadina. [Continua…]
*project manager Associazione promozione Sociale “Si Può Fare”
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