CATANZARO Il presidente della Conferenza Episcopale Calabrese, monsignor Vincenzo Bertolone, ha incontrato questa mattina a Catanzaro i segretari di Cgil, Cisl, Uil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo, Santo Biondo.
L’incontro si è svolto in un clima di cordialità, partendo dal ricordo delle vittime sul lavoro, aumentate in maniera drammatica, al punto da rendere urgente e non più differibile un impegno anche da parte del mondo delle imprese, chiamate sempre più ad un ruolo di responsabilità sociale per garantire la sicurezza dei lavoratori, al pari delle istituzioni, dal canto loro tenute ad assicurare una maggiore prevenzione e controllo sui luoghi di lavoro. Inoltre, ci si è soffermati sulla necessità che il Governo assuma come prioritaria la questione della povertà e del lavoro e ponga in essere strategie e soluzioni, con il coinvolgimento delle associazioni, dei sindacati, dei cittadini.
I Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Calabria hanno altresì consegnato nelle mani del Presidente della Cec la proposta “La Calabria si cura con il Lavoro”, ribadendo il bisogno di promuovere iniziative comuni per sollevare la Calabria da una crisi economica e sociale grave. Temi come la legalità, il lavoro, la salute, l’ambiente, l’inclusione sociale, si è affermato, devono trovare momenti di confronto ed una proposta comune per mobilitare le coscienze addormentate e costruire insieme una Nuova Calabria. Per fare ciò, hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil dopo essersi soffermate sulla necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti previsto per fine giugno, è utile ed opportuno l’avvio di un confronto vero – anche nei territori – in ordine al Piano nazionale di ripresa e resilienza, da abbinare ad una svolta culturale, ad un rinnovamento delle idee e delle azioni, ad un grande processo di riforme ancorate ai valori della comunità, dell’uguaglianza, della giustizia sociale.
Nel corso del colloquio, infine, si è anche affrontato il tema legato alla elaborazione di un piano di sviluppo economico che possa creare opportunità lavorative e sostenere le famiglie, contrastando il rischio povertà.
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