CATANZARO «Chiedere la fine del commissariamento di Calabria verde dopo aver battagliato, non più tardi di 6 mesi fa, per ottenere la conferma di un commissario già dimessosi è il chiaro indice della strumentalizzazione al fondo di certe critiche». Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando la presa di posizione del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, che aveva invocato la chiusura del commissariamento dell’azienda.«Ancora agli inizi di novembre – ricorda Gallo – Bevacqua e i consiglieri pd non solo sostenevano la necessità di un commissariamento da loro avviato nel 2016 e tenuto in vita per tutta la durata del loro governo, ma addirittura si spingevano a richiedere il ritiro delle dimissioni del precedente commissario, per proseguire nel commissariamento. Adesso, d’improvviso, hanno cambiato idea».«Probabilmente, senza accorgersene – prosegue Gallo –, nella fretta di imbastire una strumentalizzazione elettoralistica condita dalla denuncia di inesistenti incompatibilità, Bevacqua dà atto al governo regionale in carica di aver risolto in sei mesi problemi che la sua giunta non è riuscita a risolvere in un quinquennio. Noi che guardiamo al futuro più che al tornaconto elettorale, sappiamo invece che il percorso imboccato, che condurrà quanto prima alla fine del commissariamento, ha già dato buoni frutti».«Proprio per non vanificare quanto di buono si sta facendo – sottolinea ancora l’assessore –, occorre portare a compimento i processi di cambiamento e riorganizzazione avviati, a difesa del settore e di migliaia di lavoratori, come ben più responsabilmente del capogruppo Pd stanno facendo, insieme a noi, sia pur attraverso un confronto a tratti aspro, i sindacati regionali di categoria».«Ben altro – conclude Gallo – è l’atteggiamento che sarebbe lecito attendersi da Bevacqua e dal Pd in fatto di forestazione. Ad esempio, un impegno chiaro sul reintegro del finanziamento annuo destinato dal Governo alla Regione, decurtato di 40 milioni dal 2020, a opera del Governo composto da Pd e M5s: mai una parola è stata spesa al riguardo, lasciando sulle spalle di Regione e sindacati una battaglia decisiva. È forse arrivato il momento di tornare alla realtà e ricercare soluzioni, senza ingenerare divisioni ulteriori, nell’interesse della Calabria».
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