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La riflessione

«A Catanzaro si sperimenta un progetto politico»

A Catanzaro è attivo un “gruppo politico” il cui fine è “promuovere la Città del futuro”. L’ iniziativa tende a riunire donne e uomini (attualmente sono 497 i membri) con l’obiettivo di ritrovarsi…

Pubblicato il: 24/05/2021 – 9:05
di Franco Scrima*
«A Catanzaro si sperimenta un progetto politico»

A Catanzaro è attivo un “gruppo politico” il cui fine è “promuovere la Città del futuro”. L’ iniziativa tende a riunire donne e uomini (attualmente sono 497 i membri) con l’obiettivo di ritrovarsi intorno ai problemi del capoluogo di regione con l’intento di farlo rifiorire dopo decenni di incuria. E’ un movimento spontaneo che si picca di voler superare il frazionamento ideologico rappresentato dal panorama politico locale, mettendo in campo volontà ed esperienze professionali; un progetto che abbandona la sterile contrapposizione ideologica fine a sé stessa e intende assicurare al territorio un futuro di cultura, professionalità, capacità gestionali e, dunque, di sviluppo.
Il gruppo, che ha già compiuto il suo primo anno di vita, punta più a dare che a ricevere. E questa è già una prerogativa rivoluzionaria nel contesto politico in cui si muove Catanzaro e, forse, anche la Calabria.  
L’idea è di mettere insieme una platea di intelligenze che possa cambiare il volto alla Città attraverso un programma che vada anche oltre i confini comunali, riprendendo, per esempio, l’antica idea di conurbazione tra Catanzaro e Lamezia Terme, inglobando i comuni intermedi per realizzare “la grande Città dell’Istimo”.
È anche una realtà che intende porsi al disopra dei localismi, dalla stabilità del territorio alla sua visione in un’ottica moderna; una realtà che non mette in discussione le differenze ideologiche, semmai di amplificarne i contenuti nel rispetto di un cambiamento morfologico del territorio, con l’obiettivo di rafforzare il consenso e di incidere concretamente nel suo tessuto sociale.  
La proposta non è settaria, ma neanche qualunquista; tende, infatti, a privilegiare le qualità culturali e delle professioni presenti nell’area centrale della Calabria tentando di far emergere la sua vera anima, considerata essenza preminente per lo sviluppo sociale che prescinde dal localismo, spesso causa di arretratezza e di sottosviluppo.    
L’obiettivo è invertire le tendenze e, accomunati da un unico sentire, affrontare insieme un percorso di impegni e di programmi per realizzare la città del futuro; una realtà che sappia mettersi alle spalle le sconfitte sociali, culturali e politiche determinate, quasi sempre, dal pressapochismo e dalla miopia politica capace di generare solo clientele e null’altro, attraverso il cosiddetto “voto utile”.  Utile poi a chi e per cosa?
La popolazione è stanca. Una parte di essa rinunzia persino a recarsi a votare. E questo è un segno di sfiducia verso quelle istituzioni che si rendono meno credibili. Soltanto in pochi si interrogano su questo fenomeno; il riferimento è a quel “qualcosa” che non ha solo attinenza con la politica, con i partiti, ma con il desiderio, pressoché eluso, di riproporre l’antico progetto di uno sviluppo territoriale ed economico; quel progetto di conurbazione di cui si parla da tempo, ma che non si è mai stati capaci di realizzare; un progetto che non vorrebbe muoversi sulle macerie dei personalismi, degli interessi di parte, degli scontri e dei rancori.  
“Costruiamo insieme la città del futuro”, vuole offrire una opportunità alla politica, ai cittadini, alle imprese, ai giovani: ridisegnare insieme i luoghi sostenibili in cui vivranno le generazioni future. Si tende a sensibilizzare una classe dirigente cui affidare il compito di realizzare una nuova, importante, moderna e funzionale area di assoluta strategia geografica ai fini di uno sviluppo organico dei grandi centri e del loro hinterland.  
Tale progetto in passato è abortito per causa della solita, miope, ingiustificata apatia che puntualmente si manifesta quando c’è da assumere iniziative come quella che riguarda il futuro della popolazione, senza atteggiamenti umorali e avendo la capacità di valutare la proposta ritenendola importante al fine di voler dare una svolta all’economia di questo territorio. Non attuarlo equivale a rimanere nelle condizioni di sempre in cui prevalgono i bisogni, l’incuria, i desideri, i rancori e la povertà. Si tratta di invertire la rotta e di realizzare un progetto politico destinato a far rinascere e progredire questa parte di Calabria.  Un nome cui rivolgersi? Vito Bordino!

*giornalista

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