CATANZARO «È notizia recente quella secondo la quale la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio di L.R. e R.R. per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale previsto e punito dall’art. 336 del codice penale». Lo dichiarano la Segretaria Provinciale di Catanzaro del Nuovo Sindacato Carabinieri.
I fatti risalgono al novembre di qualche anno fa allorquando un collega, libero dal servizio, in attesa dell’intervento della Polizia Locale si prodigava a preservare il flusso circolatorio e la incolumità dei cittadini messi in pericolo da due veicoli che, dopo l’impatto fra di loro, occupavano la pubblica via soggetta a transito, in circostanze di strada sdrucciolevole per pioggia. A quel punto, il militare viene avvicinato da madre e figlio, fra le altre cose intenti ad impedire che lo stesso compisse atti necessari del proprio servizio.
Dalla denuncia presentata dal carabiniere è stato aperto procedimento penale per il quale, in origine, la procedente procura aveva richiesto archiviazione per infondatezza della notizia di reato, situazione poi capovolta a seguito di opposizione alla richiesta di archiviazione, presentata dall’avvocato Vincenzo Pizzari, legale convenzionato con il Nuovo Sindacato Carabinieri determinato a prestare assistenza al proprio tesserato, che è riuscito a mandare a processo i due imputati.
Il carabiniere è ora intenzionato a costituirsi parte civile nell’introdotto giudizio penale, per ottenere il risarcimento dei danni morali subiti dalla vicenda, con la dichiarata intenzione dello stesso militare di devolvere l’eventuale ricavato all’Onaomac, Ente benefico di assistenza agli Orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri. «Il Sindacato – si legge nella nota – resterà vigile sulla vicenda e su altre ad essa simili o comunque penalmente rilevanti che, purtroppo, si consumano contro i carabinieri, graduati e non, dediti, giorno dopo giorno, a prevenire e contrastare con spirito di servizio i fenomeni criminali».
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