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la riflessione

«Il protocollo per le vaccinazioni alle imprese vale solo per la Regione?»

Mentre agli hub mancano le dosi (si veda il caso del parco acquatico di Rende) la Regione Calabria completa la vaccinazione dei propri dipendenti con l’istituzione di un centro straordinario di vac…

Pubblicato il: 25/05/2021 – 18:16
di Domenico Lo Duca
«Il protocollo per le vaccinazioni alle imprese vale solo per la Regione?»

In situazioni come queste ci si domanda perché in Calabria quando si parla di Regione i termini che vengono fuori non siano mai bravi, grandi ma ben altri?
E si perché mentre le aziende aspettano impazienti di poter vaccinare i propri dipendenti viste le riaperture, e visto soprattutto l’imminente arrivo della stagione estiva, c’è chi i suoi dipendenti se li è vaccinati tutti scegliendo anche quale vaccino somministrargli. Di chi stiamo parlando? Ma della Regione Calabria ovviamente che ha pensato bene, in virtù del protocollo per le vaccinazioni sui luoghi di lavoro firmato con le parti sociali lo scorso 29/04/2021 prot. N. 196025, di istituire un punto straordinario di vaccinazione per i propri dipendenti e collaboratori.
Fin qui nulla di strano se non fosse che mentre per la Regione il protocollo trova applicazione per le imprese private no.
Nonostante infatti le associazioni di categoria siano pronte e stiano premendo da più parti perché si avviino le vaccinazioni alle imprese, la Regione risponde che è obbligata a seguire la calendarizzazione nazionale o di non avere sufficienti dosi. Come al solito figli e figliastri. Dove si vuole si cammina spediti e si trova l’introvabile dove non si ha voglia no. Perché allora non dare una sferzata ai piani vaccinali aziendali pronti solo per essere attuati? Forse non fa abbastanza notizia?
Come si legge infatti dalla nota diffusa dalla Regione: “La Regione Calabria è la prima pubblica amministrazione italiana ad aver vaccinato i propri dipendenti. Si è conclusa oggi la campagna che ha coinvolto 688 lavoratori, le cui adesioni sono state su base volontaria”. Cosa diciamo alle cassiere/ri dei supermercati? Ai dipendenti degli Hotel,
dei ristoranti, dei negozi di abbigliamento che ogni giorno sono a contatto con centinaia di persone? Perché non loro per primi. Perché per i dipendenti della Regione le dosi ci sono e per gli altri no?
Forse è giunto il tempo che la si smetta con i privilegi e si cominci a lavorare bene. Gli annunci e i proclami non servono a nessuno, o meglio servono a impettire i soliti ignoti. La lotta al covid non deve essere terra di notizie ma di fatti concreti e vaccinare i dipendenti di tutte le imprese è uno di questi.

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