COSENZA Raffaele Zinno, docente di scienze delle costruzioni all’Università della Calabria è intervenuto a Buongiorno Regione per discutere della tragedia sulla funivia del Mottarone, dove 14 persone hanno perso la vita: due i calabresi rimasti uccisi nell’incidente a Stresa. Due le ipotesi al vaglio della procura di Verbania: «il cedimento del cavo trainante o un’altra che conduce ad un possibile scarrellamento ed una conseguente rottura dei freni e del cavo trainante», dice il docente che aggiunge «bisogna attendere la perizia tecnica ma oggi i monitoraggi dovrebbero essere costanti».
«In Calabria, le infrastrutture monitorate sono quelle sull’A2 che si avvia a diventare smart road, ma anche ponti e viadotti». E’ quanto sostiene il professore Zinno. «Oggi – aggiunge – è possibile effettuare controlli efficaci grazie ai supporti elettronici ed informatici, all’intelligenza artificiale. Il viadotto Cannavino, in provincia di Cosenza, è tenuto sotto controllo, almeno una volta a settimana. Lo considero un ponte sicuro. Ma sarebbe opportuno monitorare costantemente altre infrastrutture». La stessa attenzione sui monitoraggi andrebbe estesa anche agli edifici scolastici. «Abbiamo monitorato alcune scuole a Cosenza – continua il docente – e dimostrato che grazie all’intelligenza artificiale non solo è possibile programmare la manutenzione ma anche lanciare l’allarme in tempo reale». Secondo il professore Zinno, «i fondi in arrivo dal Recovery fund possono permetterci di intervenire in maniera concreta sulle infrastrutture calabresi». La chiosa il professore dell’Unical la dedica al progetto di realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina: «una struttura interessante, ma a patto che la costruzione non precluda l’intervento sulle altre infrastrutture presenti in Calabria».
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