COSENZA Il commissario provinciale del Pd di Cosenza, Marco Miccoli, si trova di fronte ad una scelta: lasciare o raddoppiare, come il più classico dei dilemmi che affliggevano i concorrenti dello storico programma Tv condotto da Mike Bongiorno. L’ex segretario del Pd di Roma ed ex deputato dem, potrebbe candidarsi alle primarie del centrosinistra per la presidenza del Municipio 12, impegno che tuttavia non comporterebbe la rinuncia a traghettare il Pd cosentino fino agli importanti appuntamenti elettorali in autunno: le amministrative a Cosenza ed ovviamente le elezioni regionali. Sulla questione, Miccoli è sicuro: «manterrò entrambi gli impegni – racconta in una lunga intervista al Corriere della Calabria – mi sono messo a disposizione del centrosinistra ma resto al mio posto e continuo il mio impegno a Cosenza».
Il compito del commissario è arduo: sanare le fratture del Pd, ricompattare la maggioranza e dar vita ad un progetto unitario. Miccoli ci crede e a chi lo accusa di aver frettolosamente estromesso alcune forze di sinistra dalla partita delle comunali a Cosenza, risponde così: «Ho partecipato alla costruzione di un modello di alleanza molto largo, al tavolo ci sono i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle convinti della bontà di viaggiare uniti». «Come noi i pentastellati – continua – vogliono puntare su una larga alleanza larga in grado di vincere le prossime elezioni amministrative a Cosenza». La grande coalizione immaginata da Miccoli poggia sul sostegno di Verdi, Sinistra italiana, Articolo 1, Buongiorno Cosenza, Pse, Progetto meridiano e «questa compattezza rappresenta una novità sia Cosenza e sia in Calabria». Fa rumore e fa discutere, l’assenza del Psi che «ha scelto un percorso legittimo ma lontano dal nostro percorso». Miccoli riprende la vecchia polemica con il candidato a sindaco, Franz Caruso, segretario del Psi di Cosenza e in campo (da solo) alle prossime amministrative. «L’alleanza parte da una carta dei valori che abbiamo sottoscritto e da un programma di cui abbiamo elaborato i punti fondamentali – sostiene Miccoli – insieme sceglieremo il candidato». Chi si è reso protagonista, come Caruso, di una «fuga in avanti» ha scelto di «non aderire al percorso intrapreso, preferendo cercare sostegno altrove». Sulla possibilità di ricomporre la frattura, il commissario pare poco possibilista: «E’ necessario rinunciare all’autocandidatura e confrontarsi con tutti i partiti presenti al tavolo del centrosinistra». Tradotto, Caruso compia un passo indietro e magari si può trovare un compromesso. L’avvocato penalista, nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Calabria, sulla questione era stato abbastanza chiaro: «è il candidato a sindaco a dettare i tempi e scegliere il programma, le donne e gli uomini che lo affiancheranno nella competizione elettorale e non certo Marco Miccoli». Insomma, il matrimonio non s’ha da fare e sicuramente non si farà, e la certezza arriva dallo stesso Miccoli quando definisce senza troppi giri di parole «inquietante» un passaggio dell’intervista di Caruso quando il socialista ammette di essere in contatto con esponenti dem e che «una parte del partito democratico, quello che detiene il consenso, non condivide le posizioni di Miccoli». «Il mio compito – dice il commissario – è sconfiggere questa cultura degenerativa che porta a sminuire il simbolo del Pd, come se in un partito non contasse il gruppo dirigente ma solo il singolo esponente che detiene il pacchetto di voti». «Vedremo alle elezioni chi avrà ragione – chiosa Miccoli – penso che Caruso stia sbagliando».
Tanti rumors, molti nomi ma fino ad oggi nessuna certezza su chi rappresenterà la grande coalizione immaginata da Miccoli alle amministrative. «Sceglieremo un nome in grado di garantire l’unità – dichiara il commissario – una figura di discontinuità con il passato». Sui tempi le certezze paiono più solide: «Ho chiesto agli alleati di accelerare il confronto, prima dell’estate sceglieremo il candidato perché non possiamo rimanere indietro rispetto alle altre forze politiche già in campo». Le priorità del candidato o della candidata a sindaco di Cosenza sono state già individuate: «La città – salvo qualche abbellimento sporadico – vive un momento assai difficile». «E’ evidente – conclude Miccoli – l’aggravamento della questione sociale e non si è ancora discusso della fase post Covid. Ritengo un’ingiustizia non godere di un sistema dei trasporti adeguato, vivere un centro storico abbandonato e non risolvere i problemi delle periferie sociali, come via Popilia».
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