CORIGLIANO ROSSANO «Il civismo è stato la forza di Flavio Stasi, adesso ne è la debolezza». Damiano Viteritti, già candidato in una lista a supporto del sindaco, attivista dem, ospite venerdì scorso del talk de l’Altro Corriere Tv, “Un eco dallo Jonio”, ha messo il dito nella piaga di una amministrazione e di una maggioranza “liquida”, oggi difficilissime da tenere insieme. E mentre il tempo passa inesorabile, il primo cittadino sembra più che mai intento a fare da collante fra malpancisti, ambiziosi ed un giudizio dei coriglianorossanesi sempre più negativo. Il primo sindaco di Corigliano Rossano, insomma, dopo due anni di governo sembra aver raggiunto i minimi storici in termini di appeal e di risultati ottenuti da una azione amministrativa che la città non percepisce e che inizia ad essere fortemente contestata anche dall’interno.
Rilievi tali da spingere qualche movimento politico al suo seguito a chiedere l’azzeramento della giunta. Un giudizio durissimo quello pervenuto dalla pancia degli stasiani – fra questi anche qualcuno di “ferro” – che assume i connotati della bocciatura sonora su tutta la linea, se anche la “fede” inizia ad incrinarsi.
In effetti, da mesi la giunta è nell’occhio del ciclone. Le opposizioni consiliari denunciano spesso l’immobilismo di un esecutivo sostanzialmente sconosciuto ai coriglianorossanesi. E vorrà pur dire qualcosa se i ben informati riferiscono che quando c’è da risolvere un problema, lo stesso Stasi, chieda di esserne informato e di bypassare più di qualche suo assessore. Maniaco del controllo? Sarà. Ma è indubbio che qualche esponente della giunta da tempo non goda della sua fiducia. E mentre le opposizioni come Civico&Popolare polemizzano su una spesa di oltre 27mila euro per l’acquisto di un tavolo da riunioni e sedici poltrone da allocare a Palazzo Bianchi, il primo cittadino in questi giorni sta sondando umori di amici e pseudo tali, probabilmente anche per comprendere se vi siano margini di manovra per arruolare nuovi alleati alla bisogna, qualora la lotta intestina dovesse prendere derive impensabili. Il primo cittadino ha incontrato i circoli del Partito democratico di Corigliano, si incontrerà con movimenti e partiti – extraconsiliari – che lo sostengono e proverà a sedare i mal di pancia di qualche consigliere comunale di maggioranza. Quella del sindaco in queste ore, insomma, è una sfida improba che sta assorbendo tante energie.
Stasi, dunque, dovrà placare la sete di chi – sempre dall’interno di quel civismo che lo ha condotto alla vittoria ma che ora si sta sfaldando – vuole candidarsi alle regionali, di chi è alla ricerca di un posto al sole o cerca solo un briciolo di considerazione da parte di un sindaco solitario e ultimamente – come riferiscono gli analisti della politica “interna” – abbastanza refrattario al confronto.
La sfida sarà dura perché c’è da provare a mediare un rapporto da sempre conflittuale col suo vicesindaco, Claudio Malavolta, forse nominato in giunta solo per calmierare gli animi di un’area politica riferimento del territorio.
Gli effetti collaterali del civismo prettamente, ma non esclusivamente, di centrosinistra, iniziano, quindi, ad essere accusati se è vero com’è vero che proprio Malavolta – già candidato con Mario Oliverio nel 2014 – starebbe ammiccando da qualche tempo col centrodestra e pare abbia già confidato di voler sostenere il progetto con a capo la candidatura di Roberto Occhiuto alle regionali di ottobre. E per un sindaco cresciuto a pane ed estrema sinistra, vantare il suo “braccio destro” nell’agone destrorso non è proprio il massimo della vita.
Sembra essersi invece raffreddata, per il momento, l’ipotesi di candidatura dell’assessore Tatiana Novello a supporto di Luigi De Magistris. Uno stallo forse dovuto al fatto che il primo cittadino di Corigliano Rossano pare non voglia assumere una posizione chiara, nonostante qualche incontro con il suo omologo di Napoli ci sia stato. La cosa, peraltro, farebbe irrigidire un Pd sempre più devoto, seppur all’opposizione, anche se il capogruppo in Consiglio comunale, Aldo Zagarese, sembra essere su posizioni diverse perché sin dalla sua elezione si definisce di «ferma opposizione sui contenuti». Lo stesso Zagarese proprio a causa di un partito a due velocità, pro e contro allo stesso tempo, è sembrato spesso critico nei confronti della stessa costola locale dei Dem.
A proposito di partiti – quelli veri – il primo cittadino dovrà fare i conti anche con Alessia Alboresi, esponente della sua maggioranza, entrata da tempo nei Verdi e per i quali, probabilmente, si candiderà alle prossime elezioni regionali. Il “sole che ride” da sempre appoggia Stasi: il sindaco però si starebbe opponendo alla nascita del gruppo consiliare dei Verdi perché poi dovrebbe giustificarsi ed essere di manica larga anche sulle ambizioni di altri consiglieri di maggioranza che vogliono vestire i “gradi” da capogruppo.
Gli equilibri in giunta, in definitiva, sembrano essere sempre più precari, anche perché tutti centellinati col bilancino e dalle stigmate contrassegnate dalla carta di identità: un assessore di Corigliano, uno di Rossano e così via. Ogni esponente dell’esecutivo è stato indicato dai movimenti politici e basterebbe nulla per sfilacciare rapporti ai minimi termini già da tempo, come con Corigliano Rossano domani, cui si riferiscono il vicesindaco e tre consiglieri comunali, uno dei quali già coordinatore dei giovani di Forza Italia.
Per Stasi, insomma, sembra essere un periodaccio, ma la città di Corigliano Rossano inizia a non poterselo permettere. (l.latella@corrierecal.it)
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