CATANZARO «Il primo giugno si fermeranno i lavoratori di tutte le aziende pubbliche e private del Tpl calabrese per l’intero turno di lavoro nell’arco delle 24 ore nel rispetto delle fasce di garanzia regionali». E’ quanto annunciano – in una nota – i sindacati di Cgil, Cisl e Uil. «Gli Autoferrotranvieri rivendicano legittimamente il diritto al rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre tre anni, chiedendo di sanare criticità come quelle dei titoli abilitativi, del basso salario e della salute e sicurezza sul lavoro. Finalmente Governo, Regioni, Anci in rappresentanza dei Comuni e Upi delle Province hanno avviato la discussione sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole a settembre già sollecitata da tempo dalle nostre segreterie nazionali . Auspichiamo che si proceda in modo celere ad una riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle aziende esistenti per uno sviluppo che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, oltre alla bassa qualità del servizio. In Calabria le nostre comunità hanno bisogno di una mobilità efficiente per lo sviluppo socio economico penalizzato ulteriormente a seguito della pandemia Covid . Il CCNL degli Autoferrotranvieri scaduto il 31 dicembre del 2017 va rinnovato. L’atteggiamento dilatorio delle associazioni datoriali è inaccettabile, ASSTRA AGENS e ANAV devono comprendere le legittime rivendicazioni dei lavoratori che in questo periodo di pandemia sono stati in prima linea per garantire alle nostre comunità i servizi essenziali di mobilità. Le istituzioni e le associazioni datoriali si devono assumere le proprie responsabilità nei confronti dei dipendenti e dell’utenza, già molto colpite dagli effetti negativi della pandemia e la Giunta regionale calabrese si assuma le proprie responsabilità per avviare la semplificazione del trasporto pubblico locale con l’obiettivo di garantire una moderna e funzionale mobilità intermodale prerequisito fondamentale per lo sviluppo delle potenzialità della nostra Regione».
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