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Rinascita Scott, Mantella e i medici “funzionali” ai Lo Bianco

Nel corso del maxi processo il collaboratore ha descritto la gestione che la cosca operava sull’ospedale “Iazzolino” e i benefici per i sodali

Pubblicato il: 27/05/2021 – 14:35
di Alessia Truzzolillo
Rinascita Scott, Mantella e i medici “funzionali” ai Lo Bianco

LAMEZIA TERME Della gestione quasi privatistica che la cosca Lo Bianco operava sull’ospedale di Vibo Valentia Andrea Mantella ne ha parlato in più di una occasione. Una gestione della quale lo stesso collaboratore in passato ha beneficiato per sfuggire alle misure cautelari alle quali era sottoposto. Nel corso dell’udienza di questa mattina del processo “Rinascita-Scott” il collaboratore ha parlato di medici che «erano funzionali al clan Lo Bianco», sia per quanto riguarda la fazione di Carmelo Lo Bianco “Piccinni” che la fazione di Carmelo Lo Bianco “Sicarro”. Nessuno dei medici nominati dal collaboratore è imputato nel processo “Rinascia-Scott”, né risulta indagato. A proposito di questi medici “funzionali” Mantella fa il nome di Antonino La Gamba, patron di Villa dei Geranei che il collaboratore considera «a disposizione del clan». Così come a disposizione del clan vengono indicati «molti medici dell’ospedale di Vibo Valentia come il cardiologo Comito, l’ortopedico Michele Soriano, il dottore Zappia». Personalmente, dice Mantella, «ho beneficiato pure io di questi dottori quando ho finto una caduta da cavallo per non andare in carcere». Mantella racconta di «avere fatto la spola tra i vari reparti» grazie a Paolino Lo Bianco che all’epoca già lavorava in ospedale. «Abbiamo finto un intervento al ginocchio e il dottore Soriano mi appoggiò e mi aiutò a essere ricoverato in ospedale». Inoltre Mantella, facendo il nome del dottore Bardari, racconta di una radiografia falsata. Nella spola che l’ex killer dei Lo Bianco fece tra i vari reparti dello “Iazzolino” di Vibo, altri medici che lo accolsero nel reparto e che furono funzionali sarebbero stati, a detta di Mantella «Francesco Miceli del reparto di Medicina Generale e a Malattie infettive i dottori Nino Corigliano e Bertucci».
Nel corso dell’esame il sostituto procuratore Annamaria Frustaci ha chiesto se i medici sapessero chi fosse Mantella, quale ruolo rivestisse all’interno della criminalità vibonese.
«Questi sanitari – ha detto Mantella – sapevano tutti chi ero e che all’epoca ero detenuto per omicidio ed ero uscito grazie a un permesso premio e non volevo più rientrare in carcere a Roma».
Secondo Andrea Mantella il più onesto dei dottori era Mimmo Consoli, il primario di Neurologia. «Nonostante sia intervenuto da lui Carmelo Lo Bianco “Piccinni”, siccome era un dottore onesto, per bene, per evitare problemi ha fatto le sue considerazioni e io dopo un giorno me ne dovetti andare in un altro reparto».

Appoggi a Tropea

«A luglio 2011 venni ricoverato nell’ospedale di Tropea e lì avevo l’appoggio del dottore Rodolico». Mantella afferma di avere avuto anche l’appoggio dell’urologo Alberto Ventura e del primario Tripodi (il dottore è deceduto, ndr) «genero dei Piromalli».

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