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l’udienza

«Sacal conosceva in anticipo i profili dei giovani lavoratori». A Lamezia riparte il processo “Eumenidi”

Alla sbarra l’ex management della Sacal. Testimonianza di Vito Margiotta della GdF ma l’esame è stato rimandato al prossimo 25 giugno

Pubblicato il: 28/05/2021 – 13:30
di Giorgio Curcio
«Sacal conosceva in anticipo i profili dei giovani lavoratori». A Lamezia riparte il processo “Eumenidi”

LAMEZIA TERME Dopo oltre un anno dall’ultima udienza, è ripartito oggi il processo nato dall’inchiesta “Eumenidi” della GdF di Lamezia Terme, risalente all’aprile del 2017, e che riguarda la “Sacal spa”, società che all’epoca gestiva soltanto l’aeroporto internazionale di Lamezia, e alcuni presunti illeciti commessi da quello che all’epoca era il management dell’azienda, dal reclutamento dei dipendenti attraverso “Garanzia giovani”, peculato, corruzione e abuso d’ufficio. 

I testimoni chiave

Questa mattina, nell’aula “Garofalo” del Tribunale di Lamezia, davanti al collegio presieduto da Luana Loscanna, era previsto l’esame da parte del pm Marta Agostini di quattro teste chiave del processo, tra cui Francesco Ruberto, l’ex consigliere comunale di Lamezia che aveva acceso i riflettori su alcune presunte irregolarità nelle modalità di reclutamento dei lavoratori. E poi Veruska Pino e Vito Margiotta della Guardia di Finanza di Lamezia Terme. 

Tribunale-Lamezia

«La Sacal conosceva in anticipo l’elenco dei candidati di Garanzia giovani»

Nel corso dell’udienza Margiotta ha parzialmente ricostruito, rispondendo alle domande del pm Agostini, quelle che sono le origini dell’attività investigativa, poi sfociata nell’operazione “Eumenidi”. «Dopo alcune segnalazioni e denunce inoltrate alla Polizia e poi alla Polizia di Frontiera abbiamo chiesto e ottenuto di poter procedere con l’attività di indagine attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche». «Il nostro obiettivo – ha raccontato Margiotta – era quello di far emergere eventuali corrispondenze tra le denunce e la reale situazione. E, sin dalle prime intercettazioni risalenti al giugno del 2015, abbiamo avuto i primi riscontri». Secondo il racconto di Margiotta, infatti, il management della “Sacal spa”, nonostante non fosse assolutamente lecito, «già prima della selezioni dei candidati da parte di “Garanzia giovani” e il centro per l’impiego di Lamezia, guidato da Angelina Astorino, il Cda della società era a conoscenza dei profili che poi sarebbero stati presi nel progetto di inserimento nell’azienda attraverso la formazione e poi il tirocinio, avvenuto il 10 luglio, attraverso la collaborazione di Sabrina Mileto, che si occupava dell’inserimento dei profili». 

Udienza rinviata

L’udienza, dopo una breve pausa, è stata poi posticipata su invito del presidente Loscanna, e poi accolta dal pm e dal collegio difensivo, per consentire di recuperare e procedere, attraverso la perizia, all’acquisizione formale delle intercettazioni. Poi si potrà continuare con l’esame del pm e l’eventuale contro esame delle difese.

L’inchiesta

Il processo “Eumenidi”, nato dal blitz scattato a seguito delle indagini eseguite dal Nucleo mobile della finanza di Lamezia e della Polizia di frontiera, vede alla sbarra Massimo Colosimo, all’epoca presidente della società, il numero due dell’azienda, Pierluigi Mancuso ed Ester Michienzi, l’ex responsabile dell’ufficio legale. E poi ci sono l’ex presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno; i componenti del consiglio di amministrazione Floriano Noto; Bruno Vincenzo Scalzo; Giampaolo Bevilacqua; Giuseppe Mancini; Floriano Siniscalco; Sabrina Mileto responsabile dell’area personale della Sacal; Angelina Astorino referente del Centro per l’impiego; Marcello Mendicino; Pasquale Clericò; Pasquale Torquato e Giuseppe Vincenzo Mancuso.

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