DIAMANTE «Su iniziativa del presidente del Consiglio comunale, Francesco Bartalotta e dei due capigruppo consiliari, Antonio Cauteruccio (Uniti per Te) e Marcello Pascale (Diamante e Cirella #Siamo Voi), sarà presentata in Consiglio comunale – si legge in una nota – una mozione consiliare a firma congiunta dei tre proponenti, per sostenere la volontà del sindaco di Diamante, il Senatore Ernesto Magorno, ad assumere ogni iniziativa (anche attraverso le ammissibili forme di intervento nei procedimenti giudiziali che saranno celebrati) tesa a supportare l’azione della magistratura per l’accertamento delle responsabilità e l’ottenimento di una piena giustizia, nel doveroso rispetto della memoria delle vittime dell’orribile tragedia della funivia Stresa Mottarone e di vicinanza e sostegno alle loro famiglie. Il Consiglio Comunale sarà appositamente convocato per lunedì 31 maggio alle 18:30. Un atto dovuto per l’affermazione della verità e della trasparenza sull’accaduto che ha gettato nello sconforto e nel dolore una intera comunità, una ferita per la perdita della nostra concittadina Serena Cosentino e del suo fidanzato Hesam Shahisavandi». «La Strage della funivia Stresa Mottarone – continua la nota – rappresenta un’altra pagina nera nella storia italiana dei disastri legati ai trasporti. Dagli sviluppi dell’inchiesta emergono tempestivamente e con incisività, gravi ed evidenti responsabilità, individuate in precise figure legate alla gestione e alla manutenzione degli impianti coinvolti. La scelta dell’Amministrazione comunale non può non essere fatta propria dall’intera Assise consiliare come massima istituzione locale. Una scelta che costituisce un segnale forte ed interpreta il desiderio dell’intera collettività cittadina di avere giustizia, di un tremendo accadimento, che ha scosso profondamente tutta la cittadinanza». «Nessun esito giudiziario – conclude la nota – restituirà ai suoi cari e a tutti noi i sorrisi di Serena e Hesam ma a loro e a tutte le vittime della strage, si deve il raggiungimento di una verità definitiva e di una piena giustizia, per fatti che di ora in ora si stanno rivelando di una gravità inaudita, che non sono in alcun modo ammissibili e di cui si deve evitare perentoriamente il ripetersi, per il bene futuro dell’intera nostra collettività».
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