REGGIO CALABRIA Quattro nomi di peso tra gli imputati che finiranno alla sbarra il 18 ottobre davanti al Tribunale reggino per l’inchiesta “Helios” della Procura di Reggio. Si tratta di Antonio Castorina, ex consigliere metropolitano e capogruppo dem a Palazzo San Giorgio, Giovanni Nucera, già consigliere regionale nella precedente legislatura ed anche esponente provinciale reggino del Pd. A cui si aggiungono Francesco Antonio Purrone e Giglio Genovese, dipendenti della Avr spa, la società che da tempo gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a Reggio Calabria finita al centro dell’inchiesta della Procura reggina. Proprio a causa di quell’operazione da oltre un anno – esattamente a giugno scorso – l’azienda è finita in amministrazione giudiziaria.
I quattro sono accusati, assieme ad altri imputati, di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. In particolare la Procura di Reggio addebita loro di aver esercitato “pressioni” nei confronti dei vertici dell’azienda per ottenere assunzioni o privilegi a favore di alcuni soggetti interni all’Avr. Da questi ultimi avrebbero richiesto “pacchetti di voti” da spendere nella competizioni elettorali che si sono succeduti nella città. L’indagine ha riguardato anche il tentativo delle cosche di infiltrare l’Avr che, secondo gli investigatori, «ha concesso assunzioni di soggetti sponsorizzati dalla politica e affidato lavori a ditte gradite dalla criminalità organizzata». Il procuratore Giovanni Bombardieri e i sostituti Stefano Musolino, Walter Ignazitto e Alessandro Moffa – che coordinano le indagini – a febbraio scorso avevano chiesto l’archiviazione delle accuse per gli altri indagati che erano accusati di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Tra questi: l’assessore regionale Catalfamo, l’ex vicesindaco di Reggio Calabria, oggi consigliere comunale, Neri, gli assessori comunali Muraca e Albanese, il consigliere Quartuccio e l’ex sindaco di Taurianova, Scionti.
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